L’ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco durante l’inaugurazione di una mostra fotografica ad Ankara. L’attentatore e’ stato ucciso dalla polizia intervenuta sul posto, e ci sarebbero dei feriti, come ha riferito Dundar Kesapli, un giornalista turco collegato telefonicamente con Sky Tg24.
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha confermato che l’ambasciatore russo ad Ankara, Adrei Karlov, dopo essere stato ferito a colpi d’arma da fuoco, è stato trasportato in ospedale, dove è deceduto poco dopo.
Per tutto il tempo Mosca è rimasta in contatto con le autorità turche. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato a Interfax che il presidente Vladimir Putin è stato informato.
L’attacco arriva un giorno prima dell’incontro tra il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu a Mosca per colloqui su Siria con gli omologhi russi e iraniani.
“Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui”. E’ questa una delle frasi che l’attentatore avrebbe urlato prima di sparare all’ambasciatore russo ad Ankara.
Russia e Turchia hanno ricucito i rapporti la scorsa estate dopo la rottura delle relazioni diplomatiche a seguito dell’abbattimento il 24 novembre dello scorso anno di un jet russo da parte delle forze turche sul confine con la Siria. L’incontro del 9 agosto a San Pietroburgo tra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan ha sancito il riavvicinamento tra Mosca e Ankara, che negli ultimi giorni hanno lavorato insieme per le operazioni di evacuazione di Aleppo, nonostante dal 2011 siano su posizioni opposte riguardo il sanguinoso conflitto in Siria. Russia e Iran tra i principali alleati del leader siriano Bashar al-Assad.
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