Le recenti notizie parlano di crolli in alcune gallerie delle nostre autostrade. Il 31 dicembre scorso, si è staccato un grosso pezzo di calcestruzzo della copertura della volta della galleria “Berté”, tunnel che si trova sull’Autostrada A26 Gravellona Toce-Genova Voltri, all’altezza di Masone. Il 9 gennaio, si è staccato un pezzo di ondulina dalla parete della galleria “Maxetti”, galleria dell’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia, la quale si trova all’altezza di Arenzano. Ci sono problemi anche nella galleria “Ricchini”, tunnel della carreggiata per Torino dell’Autostrada A6 Torino-Savona.
Secondo un dossier del Ministero delle Infrastrutture, circa 200 gallerie sono a rischio crollo e non sono a norma. Il problema è molto vecchio.
In Sicilia, si è palesato il problema di alcune gallerie dell’Autostrada A20 Messina-Palermo, che erano a rischio crollo. Proprio questa autostrada palesa il problema di gallerie scarsamente illuminate e senza la segnaletica all’interno. Anche al Centro-Nord, vi sono gallerie con problemi. Il caso delle gallerie liguri è eclatante.
Le nostre strade ed autostrade sono caratterizzate dalla presenza di gallerie, vista la conformazione del nostro territorio. Le gallerie debbono essere sottoposte ad una manutenzione programmata. Debbono essere adattate alle norme di sicurezza. Per esempio, non è possibile che vi siano gallerie autostradali lunghe anche più di 2 Km e completamente al buio.
Inoltre, vi sono tunnel che sono sprovvisti di ventole per l’areazione funzionanti e che non hanno le porte antincendio REI 120 alle uscite di sicurezza.
Vi sono anche gallerie che sono degli stretti budelli senza rivestimento di cemento armato, come molte di quelle della Strada Statale 45 bis, detta “Gardesana Occidentale”, la quale corre lungo la sponda bresciana del Lago di Garda, o di quelle della Strada Provinciale 510, che corre lungo sponda bresciana del Lago di Iseo. Di quest’ultima strada, è stata manutenuta la galleria “Trentapassi”.
Le gallerie della Strada Statale 80 (la quale mette in comunicazione la costa adriatica della Provincia di Teramo con Roma) sono vietate ai ciclisti. Per questi ultimi, vi sono dei percorsi alternativi, tranne che in un caso: quello della galleria “Ortolano”, la quale si trova vicino a Campotosto, in Provincia de L’Aquila. Dunque, i ciclisti debbono scendere dalle loro biciclette e percorrere il tunnel a piedi. Deve scapparci il morto per fare sì che qualcosa sia fatto?
Io posso anche parlare per esperienza diretta, essendo rimasto bloccato in un tunnel ventidue anni fa durante una gita. Il tunnel in questione fu il Casal di Pari, uno dei trafori della Strada Statale 223 (E78) Grosseto-Siena. Non fu certo una bella esperienza. Per fortuna, oggi, il tunnel è stato messo in sicurezza.
Purtroppo, la situazione delle nostre infrastrutture è lo specchio di quella del nostro Paese, il quale sembra condannato ad un inesorabile declino.