I milioni di connazionali che vivono all’estero, indipendentemente dalla realtà dei Paesi ospiti, stanno dimostrando maggiori segni d’interesse al loro “status” in Patria. Da quanto abbiamo potuto capire, intendono ragionare con la loro testa ed essere direttamente partecipi alle decisioni che li coinvolgono. La questione della rappresentatività è quella che maggiormente ha evidenziato il loro interesse. Le Legge 27.12.2001 n. 459, quella del voto politico per corrispondenza per soli candidati nella Circoscrizione Estera, è stata partorita da un Parlamento che non aveva esperienza nel variegato ambito migratorio.
A oltre quattordici anni da quella normativa, gli “Onorevoli” eletti dall’estero non hanno fatto molto per aggiornare una legge che giudichiamo d’altri tempi. Per far comprendere che si può cambiare, le iniziative, però, hanno da svilupparsi fuori d’Italia. Il nostro compito resta, quindi, quello d’evidenziare alla pubblica opinione le segnalazioni dei connazionali che vivono all’estero. Non ci sembra il caso d’aggiungere commenti personali. Servirebbero a poco.
Chi vive oltre frontiera è nelle condizioni di decidere, autonomamente, del suo futuro nella Penisola d’origine. Proprio su queste basi, che riteniamo fondamentali, intendiamo monitorare lo status degli italiani nel mondo. Certe soluzioni, che implicano la modifica anche amministrativa del territorio della Repubblica, non dovrebbero essere prese senza una più approfondita osservazione da parte degli italiani nel mondo.
Del resto, l’Italia delle “riforme” inizia a pesare anche nei confronti di chi non vive stabilmente nel Bel Paese. Ora la Penisola non ha bisogno di nuovi sacrifici proiettati in un’ottica che ben poco andrebbe a migliorare la realtà nazionale. Gli italiani nel mondo hanno da essere considerati proprio in una posizione più internazionale dei problemi che ci coinvolgono.
Se si dovesse continuare a non dare l’importanza che merita la nostra comunità nel mondo, si potrebbe verificare quell’effetto “boomerang” che i politici hanno, da sempre, temuto. Dopo l’imminente Referendum, i nodi potrebbero venire al pettine con effetti che non possiamo neppure immaginare. Le nuove strategie, a nostro avviso, dovrebbero essere elaborate anche con chi vive fuori dalla Patria. Essere più “presenti” significa evidenziare una rappresentatività ora troppo minimizzata. Un segnale che abbiamo capito e ne abbiamo fatto tesoro.
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