Stefano Fassina, deputato di Leu, è intervenuto su Cusano Italia Tv e sull’astensionismo alle amministrative ha detto: “E’ un dato pesantissimo che non è stato ignorato neanche dai vincitori. E’ un dato che accelera una tendenza, non è una novità purtroppo, non è un fenomeno solo romano o solo nazionale, ma accomuna tutte le democrazie mature, questo però non vuol dire mal comune mezzo gaudio. Il buon governo, una politica che recupera un’efficace capacità amministrativa recupera anche la partecipazione”.
Sul PD. “Il rischio che il Pd dopo questa vittoria si sposti più al centro c’è. Mi pare che Letta, anche per la sua personalità, non abbia l’arroganza che hanno avuto altri segretari prima di lui e mi riferisco a Renzi. Credo quindi che Letta starà attento. Dipenderà anche molto da noi sinistra e dal M5S, dovremo incalzare e noi lo faremo, sia in consiglio comunale a Roma sia a livello nazionale. A Roma siamo in maggioranza ma in autonomia, con l’obiettivo di dare risposte a quelle periferie che non hanno votato. Non staremo quindi a firmare cambiali in bianco o pigiare i bottoni in aula Giulio Cesare”.
Sulla sconfitta del centrodestra. “Attenzione a non guardare in faccia la realtà, che interroga anche chi ha perso. Nel momento in cui c’è una sofferenza economica e sociale e chi sta all’opposizione come FDI non intercetta quella sofferenza ti devi fare qualche domanda. A mio avviso la destra non ha capito l’umore di fondo del Paese, ha sbagliato completamente la campagna sui vaccini e sul green pass, non ha capito che l’Italia voleva rimettersi in moto ed era disponibile a fare il green pass perché la priorità oggi è tornare al lavoro. Loro invece si sono chiusi in una bolla mediatica ed hanno dato valore ad un fenomeno che è circoscritto se si guardano i dati. Forza Italia che si è distinta è andata relativamente meglio. FDI e Lega hanno fatto l’errore di confondere la bolla social come l’universo elettorale”.
Sul M5S. “E’ evidente che il M5S subisce una perdita di voti molto consistente. A memoria non era mai successo che un sindaco uscente non andasse al ballottaggio, quindi il colpo è pesante a Roma, così come in altre città. Il M5S deve ritrovare una funzione che non può essere più quella che aveva prima del 2018 come movimento anti-sistema. Questa è la missione che ha il presidente Conte, altrimenti è un problema per tutto lo schieramento progressista. Il centrosinistra è competitivo solo se alleato col M5S che però deve ritrovare una consistenza elettorale e dunque una missione politica”.