Per il made in Italy delle imprese di Altagamma “nel 2023 una crescita attesa di +7% per il mercato del lusso in Cina e anche per l’effetto dei turisti cinesi“. Sono le previsioni di Altagamma, per voce della direttrice generale, Stefania Lazzaroni, interpellata da LaPresse.
Fondazione Altagamma dal 1992 riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, riconosciute come autentiche ambasciatrici dello stile italiano nel mondo. Le Imprese Altagamma operano in molteplici settori tra cui spiccano moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, velocità e wellness.
Negli ultimi 10 anni, la Cina è stata la protagonista della crescita del mercato del lusso ed è oggi un mercato chiave per l’alto di gamma.
Quest’anno il settore attende una inversione di tendenza con un balzo in avanti, “dopo che il 2022 aveva registrato un lieve calo, del -1%, rispetto al 2021”, fa notare la direttrice generale di Altagamma. “E questo solo considerando il mercato interno cinese. Non dimentichiamo però che tradizionalmente “Cina” – per l’alto di gamma – ha significato soprattutto il consumo all’estero dei turisti cinesi: la grande variabile sarà dunque la velocità della ripresa dei viaggi all’estero”, aggiunge Lazzaroni con LaPresse.
L’ottimismo non manca. E Lazzaroni lo spiega citando recenti ricerche: “Più significativo il dato previsionale riportato dal nostro partner Bain&Company secondo cui i consumatori cinesi a medio e alto reddito raddoppieranno entro il 2030. Insomma, in un’ottica di lungo periodo, quello cinese è un mercato ben consolidato, ha fondamenta solide ed è destinato a posizionarsi fra i primi mercati del lusso al mondo”. C’è quindi da lasciarsi alle spalle il peggio. La Pandemia che nel Paese del Dragone ha colpito duro ha prodotto impatti negativi sul mercato rappresentato dalla Cina che l’anno passato si è visto con evidenza.
“Nel 2022, – dice Lazzaroni – a causa dei ripetuti lockdown, le performance non sono state brillanti e non vi è stata crescita mentre l’alto di gamma ha segnato l’anno record di sempre con + 21%”. Ora sembra che le cose si stiano normalizzando. “La recente rimozione delle restrizioni sta rapidamente riportando la Cina alla normalità e la dinamicità caratteristica di quel mercato fa prevedere un ritorno entro l’anno ai livelli del 2021. L’esperienza insegna che in Cina l’effetto “rebound” dopo i rallentamenti – congiunturali o strutturali – si fa sentire con particolare vigore, con quell’attitudine che viene definita ‘revenge spending'”, spiega Lazzaroni a LaPresse.