L’anno scorso è successo ciò che è successo in Emilia-Romagna. Quest’anno la storia si è ripetuta. Il problema sta nella gestione del territorio.
Non sono state fatte opere importanti, come i bacini di laminazione, e non è stata fatta una buona manutenzione dei corsi d’acqua. I problemi si sono visti. Il dissesto idrogeologico si è ancora manifestato.
Serve un cambio di gestione. Non si può continuare a sperare che l’ondata di maltempo non sia troppo forte. Sperare nella clemenza del tempo è da sprovveduti.
Non si può neppure continuare a dire: “La colpa è del cambiamento climatico“. La colpa di quello che è successo è della gestione del territorio e chi gestisce il territorio ha delle responsabilità. Lo vogliamo dire o no?
Forse, invece di pensare a cantare “Bella ciao“, di fare la “pastasciutta antifascista” e di farsi prendere da certe follie ideologiche europee, chi amministra la regione dovrebbe riflettere e fare ciò che deve essere fatto per cambiare la situazione ed evitare altri disastri. Quello che è accaduto lo scorso anno sarebbe dovuto servire di lezione. Invece, sembra che non si sia imparato nulla.