“La Nazione”, nell’edizione di Firenze, racconta le eccellenze made in Italy che fanno gola all’estero. “In un Paese ancora bancocentrico per i canali di investimento all’economia reale (con oltre l’80% dei finanziamenti alle imprese, a partire dalle Pmi, legato ai rubinetti del credito delle banche) è fondamentale il ricorso a nuovi investitori e nuovi strumenti finanziari (dal private equity ai Pir) per favorire la crescita, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle aziende del Made in Italy”.
Nell’articolo si sottolinea che “agli investitori, italiani ed esteri, che vogliono puntare sulle eccellenze dell’industria manifatturiera italiana, si offrono tutte le opportunità rappresentate dalle società quotate alla Borsa di Milano. E quelle (oltre 900 in Italia) che partecipano a Elite, il private market del London Stock Exchange Group che connette le imprese a diverse fonti di capitale per accelerarne la crescita, che a metà settembre ha annunciato l’avvio di trattative esclusive con la cordata guidata da Euronext e composta da CdP e Intesa Sanpaolo per la cessione di Borsa Italiana”.
Tra i settori sotto la lente degli investitori c’ è quello del Consumer Goods & Services che vede quotate sui mercati di Borsa Italiana 115 aziende che rappresentano una capitalizzazione aggregata pari (dati di fine luglio) a 91,4 miliardi, ovvero il 16% dell’intero mercato.
Negli ultimi dieci anni le società di questo settore (che hanno visto partecipare all’Italian Equity Week Autogrill, Campari, De’ Longhi, Elica, Mediaset, Moncler, Piquadro e Sanlorenzo) hanno raccolto sul mercato di capitali di Borsa Italiana circa 7,7 miliardi, di cui oltre 6,1 in Ipo.
Ancora più rilevante nel listino milanese è il valore (207,2 miliardi di capitalizzazione pari al 37% del totale) delle 58 società del settore Infrastrutture & Energia a partire da giganti come Eni, Enel e Telecom Italia.
Non da meno, agli occhi degli investitori, sono i settori dei beni e servizi industriali e dell’healthcare che vedono ben 123 aziende quotate per una capitalizzazione di oltre 108,2 miliardi mentre non è da meno il ruolo delle società della finanza: 73 quotate con una capitalizzazione di quasi 155 miliardi e una raccolta sul mercato dei capitali sempre negli ultimi dieci anni di ben 60,1 miliardi.