Nel Pd si stanno scannando a colpi di comunicati stampa. Matteo Renzi, dopo aver perso referendum ed elezioni, è ancora lì che non rinuncia a dire la sua. Altro che senatore semplice, Renzi è un cavallo di razza e non si accontenta di essere uno dei tanti.
Proprio a lui Maurizio Martina, attuale segretario Pd, lancia un messaggio chiaro: “Un partito non si comanda, si guida. Se fai sempre un corpo a corpo su tutto con tutti, fai fatica poi. La leadership non è tutto”.
Parlando alla festa dell’Unita’ di Torino, dove venerdì sarà ospite proprio Renzi, Martina ha continuato: “Se c’e’ un grande leader, senza un progetto di base, quel leader non ce la farà. Abbiamo davanti sfide troppo complicate. E un pezzo della lezione presa il 4 marzo sta anche in questo tema”.
“Con Renzi abbiamo anche ragionato su questa questione. Non mi interessa fare giochini”. “Uno dei cancri del Pd è stata la litigiosità. I partiti piccoli sono settari, i grandi guardano alla pluralità”.
A puntare il dito contro l’ex premier è anche Carlo Calenda, che senza giri di parole afferma: “Matteo Renzi ha fatto il suo tempo ormai. Ha avuto la sua stagione politica, ha fatto il segretario e ha perso le elezioni (un disastro). Ci sono stati errori fatti – sottolinea Calenda – È un pezzo della storia e deve diventare storia”.
Intervenendo a L’Aria che tira su La7, ha continuato: “Il problema oggi è che i progressisti capiscano gli errori fatti, trovino una risposta seria e riescano ad aggregare forze nuove, forze non politiche”. E su questo “credo che Renzi possa dare un contributo” che “deve però essere un gioco di squadra”.
Renzi, però, va avanti per la sua strada. E continua a rispondere “colpo su colpo” alle accuse di Salvini nei suoi confronti, agli attacchi dei 5stelle al Pd.
“Salvini sulle periferie attacca me, tanto per cambiare. E dice che finanzierà solo progetti seri, non quelli fatti da Renzi. Basta coi ‘progetti alla renziana’, dice il ministro che non rispetta le sentenze”, scrive Renzi su Facebook, e continua: “Quello che Salvini proprio non capisce è che quei progetti non li ho fatti io, non sono ‘alla renziana’. Sono i progetti che i Sindaci nella loro autonomia e nella loro libertà hanno costruito e che il mio Governo ha semplicemente finanziato
“Un tempo, quando era ancora federalista, Salvini avrebbe apprezzato un finanziamento del Governo ai comuni di qualsiasi colore politico. Oggi no, oggi conta solo attaccare me. Fa affidamento sulla sua capacità di manipolare le informazioni e prova ancora a fare polemica. Ma io rispondo, colpo su colpo. Un governo di cialtroni, con due Vice Premier più cialtroni di tutti. Noi sulle periferie abbiamo messo i soldi, Salvini e Di Maio li tolgono”. Ne vedremo delle belle.