Andrea Ragnetti, manager di respiro internazionale e a breve nuovo amministratore delegato di Alitalia, e’ pronto ‘a una sfida tutta italiana’. E nel primo incontro in veste di direttore generale con il management chiama la squadra all’azione: ‘Andiamoci a prendere quello che ci meritiamo’.
Al suo fianco, nel meeting di inizio anno con 300 dirigenti e quadri su risultati e prospettive, il presidente della compagnia, Roberto Colaninno assicura: ‘Saro’ presente accanto al nuovo amministratore delegato in tutte le occasioni in cui sara’ opportuno per lavorare insieme ai nuovi obiettivi’.
Esperienza ultraventennale, anche a livelli di vertice, per multinazionali del calibro di Procter & Gamble, Benckiser, Telecom (dove ha lavorato con l’a.d. uscente di Alitalia, Rocco Sabelli) e Philips, Ragnetti, classe 1960, da quattro giorni in Alitalia, ammette di non avere ‘nessuna esperienza di trasporto aereo ma oltre 5 milioni di miglia volate’. Avra’ uno ‘stile di gestione diretto’, perche’ ‘accorciare le distanze aiuta a lavorare meglio. La leadership va guadagnata sul campo".
Raccogliendo il testimone da Sabelli, che – dice Ragnetti – ‘mi ha ‘lasciato l’ ufficio’ e ha spinto perche’ accelerassimo questo incontro per farmi iniziare subito il confronto con voi senza filtri’, ‘so quanto di positivo trovero’: un’azienda sana, trasparente, retta, orientata all’azione". E spiega di aver accettato l’incarico di a.d. perche’ ‘mi piace il progetto di un’azienda grande ben piu’ dei suoi numeri, che porta con se’ italianita’, orgoglio, passione degli italiani".
Cestista in gioventu’, si rivolge ai suoi come un allenatore alla propria squadra: ‘Voglio far crescere Alitalia, ‘con’ il miglior team possibile e non ‘attraverso’ il miglior team possibile. Le parole chiave devono essere: entusiasmo, orientamento all’azione, velocita’, meritocrazia’. ‘Resteremo concentrati sui costi e sulla generazione di cassa – spiega – ma vorrei poter reinvestire parte dei soldi che riusciamo a risparmiare o a trovare con fatica e creativita’ per ottenere la crescita che vogliamo. Dobbiamo fare meglio degli altri".
Per Colaninno, Ragnetti e’ ‘l’uomo giusto nel momento giusto per questa fase di sviluppo e di crescita’, ha ‘sensibilità spiccata rispetto al mercato, ai clienti e alla valorizzazione del brand’. Nel sottolineare con orgoglio che l’azienda e’ ‘risanata’, e che ‘ora siamo noi un punto di riferimento per Air France-Klm’, il presidente di Alitalia ha aggiunto che dopo ‘tre anni di immenso sforzo per diventare un’azienda ‘normale’ e per uscire da una gestione straordinaria e di emergenza, è arrivato il momento di parlare di espansione, anche se la riduzione dei costi rimane la nostra priorità’. Alitalia deve ‘combattere sul mercato in condizioni sempre piu’ difficili’ ma ‘ha a disposizione mezzi finanziari per affrontare la competizione, azionisti coesi e convinti del progetto e delle possibilita’ di trasformare in utile il pareggio operativo appena raggiunto’.
Le low cost vanno combattute ‘sul terreno della strategia’ ha avvertito Colaninno e ‘vigileremo anche sul rispetto delle regole’. Ryanair ‘è un modello di successo, soprattutto su certi target’ e ‘in un momento di crisi economica’ ma ‘bisogna agire affinch‚ certe diseguaglianze competitive vengano appianate, anche a livello europeo’. Fra le armi interne, ‘lo Smart Carrier Air One, che in questi due anni ha portato risultati straordinari e forse inaspettati’. Lo sviluppo del network Alitalia prevede ancora la crescita sull’intercontinentale, ‘anche se persino i paesi in forte espansione come India, Cina e tutto il Sudest asiatico hanno prospettive peggiori nei prossimi anni. Ma per noi rappresentano ancora destinazioni con margini di crescita’.
Oggi Alitalia ha ‘un livello di costi competitivo rispetto a tutti gli altri carrier sulla scena mondiale, è un patrimonio costruito da Sabelli e che non dobbiamo disperdere’. La congiuntura macroeconomica e’ ‘diabolica’ e i prossimi tre anni saranno ancora piú difficili’; l’obiettivo del pareggio operativo, ‘sostanzialmente raggiunto – ha affermato infine Colaninno – è straordinario e ben pochi ci avrebbero scommesso tre anni fa’.
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