Con la carne rossa il rischio di mortalità aumenta. A portare alla luce questa scoperta, che non è poi tanto sensazionale, è l’Howard School of Health di Boston: secondo un loro studio chi assume molta carne rossa rischia di aumentare problemi cardiaci o tumori. Lo studio rivela che facendo uso di carne bianca e di pesce i rischi cardiovascolari si riducono.
Gli studiosi non hanno scoperto un bel nulla, in realtà: sappiamo da anni che con una corretta alimentazione si riducono i rischi di cancro e malattie cardiovascolari, infatti la dieta mediterranea è una delle poche alimentazioni che se seguita bene aiuta a vivere bene. La scoperta della connessione tra alimentazione e malattie fu del medico nutrizionista Lorenzo Piroddi: parliamo dell’anno 1939. E’ proprio lui infatti ad essere considerato il padre fondatore della dieta mediterranea.
Qualche anno dopo, dal canto suo, lo scienziato americano Ancel Keys (1904-2004) si fece promotore dell’ampio programma di ricerca noto come Seven Countries Study e autore del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way. Keys aveva notato una bassissima incidenza di malattie delle coronarie presso gli abitanti di Nicotera e dell’isola di Creta, nonostante l’elevato consumo dei grassi vegetali forniti dall’olio d’oliva, e avanzò l’ipotesi che ciò fosse da attribuire al tipo di alimentazione caratteristico di quell’area geografica. In seguito a questa osservazione prese l’avvio la famosa ricerca "Seven Countries Study", basata sul confronto dei regimi alimentari di 12.000 persone, di età compresa tra 40 e 59 anni, sparse in sette Paesi del mondo (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti e Jugoslavia). I risultati dell’indagine non lasciarono dubbi: la mortalità per cardiopatia ischemica (infarto) è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee rispetto a Paesi, come la Finlandia, dove la dieta è ricca di grassi saturi (burro, strutto, latte e suoi derivati, carni rosse).
Ancel Keys, e altri scienziati che presero parte al "Seven Countries Study" proseguirono i loro studi a Nicotera (Vibo Valentia), Crevalcore (Emilia), Montegiorgio (Marche). A Pioppi (Pollica), nel Cilento, Keys continuò a vivere per oltre 40 anni. Visse 100 anni, come migliore riprova delle sue teorie. È stato insignito nel 2004 della Medaglia al merito alla salute pubblica dello Stato Italiano.
Con la guida del Prof. Jeremiah Stamler (scienziato, cardiologo americano, collaboratore di Ancel Keys), dopo 40 anni dalla pubblicazione dei risultati delle ricerche del "Seven Countries Study" (settembre 1969), è stata fondata a Pioppi "l’Associazione per la Dieta Mediterranea: alimentazione e stile di vita" (Presidente dott. A. Notaro) che ha organizzato dal 24 al 27 settembre 2009 il convegno sulla Dieta Mediterranea a Pioppi, a cui hanno partecipato illustri scienziati (alcuni dei quali avevano partecipato anche alla pubblicazione degli studi del ’69) e personalità da ogni parte del mondo; l’associazione ha ricevuto un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per il valore culturale e sociale rivestito e del convegno organizzato, come importante fonte di divulgazione di un corretto stile di vita. Durante il Convegno gli scienziati hanno firmato un documento che attesta l’effettiva connessione tra la Dieta Mediterranea e Pioppi come luogo di svolgimento degli studi di Keys e dei suoi collaboratori, facendo così diventare Pioppi Capitale Mondiale della Dieta Mediterranea.
I signori dottori dell’Haward School of Health di Boston hanno soltanto confermato ciò che Ancel Key aveva già dimostrato qualche anno prima, la piramide della dieta mediterranea infatti evidenzia che la carne debba essere assunta mensilmente. Andiamoci piano ad attribuire meriti scientifici a chi questi meriti non li ha.
E in quanto all’alimentazione, il governo in collaborazione con il ministero della Salute e dell’Istruzione hanno l’obbligo morale e civile di aprire dei corsi nelle scuole sul sano comportamento alimentare: l’uso improprio dei fast food e delle carni in scatola non aiuta certamente la salute dei giovani del futuro, e la salute si sa non ha prezzo. Con un euro non ti compri certamente la salute, ma la distruggi, con conseguenze maggiori economicamente parlando. Stiamoci attenti e soprattutto il governo credo debba rivedere tutto l’aspetto della prevenzione: la scuola forma il domani, se noi non ne siamo capaci di creare una giusta e corretta cultura alimentare il domani sarà un disastro, e la voce salute nel capitolo di bilancio dello Stato aumenterà ancor più di quello che stiamo pagando oggi. L’alimentazione, o meglio la dieta mediterranea, riduce i rischi: a noi la scelta!
Discussione su questo articolo