Angelino Alfano, arrivando al Meeting Cl a Rimini, a proposito dell’incontro di ieri con il presidente del Consiglio, Enrico Letta, spiega: "Con il presidente Letta c’e’ stata una discussione molto schietta e molto chiara. Questo non significa che alla fine la pensiamo allo stesso modo su alcune vicende". Sul caso Berlusconi, per esempio. Il vicepremier ai cronisti dichiara: “Noi chiediamo molto chiaramente che il Pd rifletta, astraendosi dalla storica inimicizia di questi vent’anni, sull’opportunita’ di votare no alla decadenza del presidente Berlusconi. Chiediamo al Pd di studiare ancora questa materia che e’ delicata. Chiediamo di approfondire un punto cardine del funzionamento democratico, ossia la possibilita’ di un cittadino eletto dal popolo di permanere nel ruolo che il popolo ha voluto che occupasse. Noi chiediamo al Pd una valutazione giuridica. Un ulteriore approfondimento". Sulla decadenza, aggiunge il segretario PdL, "ci sono giuristi indipendenti, che vengono anche dall’area culturale di sinistra, che sostengono un principio che regge tutti gli ordinamenti democratici e cioe’ che le norme afflittive e punitive, sia amministrative che penali, non si applicano al passato. Per questo ribadiamo la nostra richiesta al Pd".
Alfano, che nel pomeriggio vedrà Silvio Berlusconi, sottolinea: “l’atteggiamento indisponibile e preventivo del Pd ci preoccupa e ci allarma molto: significa esprimere un pre-giudizio, una valutazione politica e non giuridica, solo perche’ si tratta di Silvio Berlusconi". Ma noi come PdL, ribadisce, “chiediamo al Pd di non dare un voto contra personam, con il loro nemico storico. Vogliamo che la vicenda della decadenza venga trattata come se riguardasse uno dei loro senatori". Dunque, “il Pd non dia una sentenza politica e rifletta sul ‘no’ alla decadenza di Berlusconi. Il Quirinale e la Corte Costituzionale non c’entrano nulla. E’ il Pd che deve riflettere sull’opportunita’ di votare ‘no’”.
Non tarda ad arrivare la replica del Partito Democratico, per bocca di Davide Zoggia, responsabile organizzazione del Pd, che respinge al mittente il ‘diktat’ di Angelino Alfano al Pd in relazione al voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi: “Non accettiamo ricatti. Bisogna rimettere la realta’ con i piedi per terra. Lo dico con chiarezza ai colleghi del Pdl che invito ad assumersi le proprie responsabilita’ e a smetterla con il tentativo di scaricare sul Pd i problemi che riguardano il loro partito. Il problema di Silvio Berlusconi riguarda il Pdl. E’ lui che e’ stato condannato con sentenza definitiva, e per un fatto grave. Ricordo a tutti – dice Zoggia – che l’evasione fiscale e’ una delle cause principali del debito pubblico, della mancanza di risorse per gli investimenti, della necessita’ di stringere la cinghia e della pesantezza del prelievo fiscale sugli onesti. Se il Pdl non regge questa situazione e vuol far saltare il governo perche’ Berlusconi non riesce ad ottenere un salvacondotto che lo metta, a differenza di tutti gli altri italiani, al di sopra della legge, se ne assuma la responsabilità di fronte all’Italia".
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