Pier Luigi Bersani commenta con ironia l’elezione di Angelino Alfano a Segretario del Popolo della Libertà: al partito di Berlusconi, dice il leader del Pd, "per eleggere il suo primo segretario sono bastati trenta secondi, nei quali Denis Verdini ha cambiato lo statuto, e poi il tempo di un applauso". "Va bene rivolgergli gli auguri, ma non possono fare così". "Credo che sia l’unico caso al mondo di un segretario eletto con un applauso", aggiunge ancora il segretario nazionale del Partito Democratico. "Mi auguro che sappia dimostrare che e’ il segretario di un partito e non il segretario del presidente".
A Bersani replica Maurizio Lupi, Vicepresidente della Camera: "Spiace che, nel giorno in cui il Pdl elegge il suo segretario, in un consiglio nazionale, alla presenza di 1017 delegati, provenienti da tutta l’Italia, Pier Luigi Bersani perda l’ennesima opportunità per dimostrare l’esistenza di una politica fondata prima ancora che su un confronto anche duro sul rispetto dell’avversario". "Il segretario del Pd – aggiunge Lupi – e’ stato anche male informato: la nomina di Alfano infatti non e’ avvenuta per acclamazione, ma alla presenza di un notaio con voto unanime di tutti i delegati. Mi sarei aspettato dal segretario di un partito che ha scelto di chiamarsi democratico, anziche’ battute scontate, il rispetto per quello che oggi e’ stato un grande segno di vitalità e di democrazia nel nostro Paese".
Rispetto a Bersani, diverso il commento del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: "Non ho condiviso né condivido nulla dell’attività politica e ministeriale dell’onorevole Angelino Alfano. Ma egli oggi, piaccia o non piaccia, ha assunto, per decisione unanime degli organi a ciò preposti, formalmente, politicamente e giuridicamente la direzione di un partito italiano presente in Parlamento e tutelato dalla Costituzione. Siamo in democrazia – conclude Di Pietro – e di ciò va preso atto e dato rispetto".
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