Da tempo Bruno Vespa pensava a un ritorno in tv di Silvio Berlusconi, che dal 12 novembre ha evitato di partecipare a programmi di informazione politica sulle reti Rai. Sognava il colpaccio, il giornalista, immaginando l’interesse di milioni di telespettatori per una presenza indiscutibilmente attesa dall’una e dall’altra parte delle barricate, per chi è alla ricerca di risposte, per chi invece di eventuali nuove opportunità di scoop giornalistici.
Quando si è saputo che Silvio Berlusconi non sarebbe andato a "Porta a Porta" , i più buoni hanno pensato a una indisposizione momentanea, i maligni a un coup de theatre; in realtà, spiegava subito dopo Vespa in un suo comunicato, l’ex premier ha disertato la trasmissione per non lasciare che la sua partecipazione fosse interpretata come una sua volontà di rientrare alla grande e potesse oscurare la leadership di Alfano che molti invidiosi ancora non digeriscono.
La decisione di Berlusconi di fare un passo indietro per favorire il rafforzamento dell’immagine pubblica del suo candidato ufficiale dimostra ancora una volta quanto il Cavaliere sia lontano dal ritratto a fosche tinte perpetuato negli anni dall’aneddotica di sinistra, che lo ha voluto dipingere come caimano o re degli intrighi o dispotico padrone di un partito personale. Berlusconi è un uomo generoso con tutti, non conosce il rancore, dimentica i tradimenti degli amici e le offese dei nemici.
Il Cavaliere si è saputo mettere da parte per fermare lo sfascio del Paese e la guerra tra bande che la divisione tra guelfi e ghibellini stava pericolosamente fomentando. Ha mostrato nella scelta del suo erede politico di voler tornare a una politica di inclusione e di moderazione; ha mantenuto l’alto sentire di sè senza negare meriti al professor Monti e al governo dei tecnici; e la brutta pagina dei processi a suo carico non ha cancellato in chi ne ha seguito le vicende l’impressione che fosse proprio la discesa in campo del tycoon temerario e presuntuoso il vero peccato originale da scontare, l’audacia imperdonabile per gli scialbi politici di professione.
*Coordinatore del Movimento delle Libertà in Argentina
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