Gianni Alemanno è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus. L’ex sindaco di Roma ha commentato l’attualità capitolina: “Dopo tante storie Marino una uscita strana la farà, penso che ritirerà le dimissioni per andare in aula e poi magari le riconfermerà lì. E’ difficile che lui esca confermando le dimissioni e basta, a meno che non lo chiami Renzi per promettergli qualcosa. Lui sta facendo un doppio gioco, da una parte si dà un tono davanti ai cittadini romani, dall’altro bussa alla porta di Renzi per chiedere una buona uscita”.
Alemanno sull’Unione del centrodestra: “Su Marino anche un centro destra unito non avrebbe potuto fare molto. Fino a quando la maggioranza rimane compatta è impossibile mandare via un sindaco. L’opposizione conta quando si spacca la maggioranza e per questo adesso diventa determinante. Noi saremo tutti compatti nel votare la sfiducia a Marino, per questo Marino non ha alcuna possibilità di farcela. Anche se riuscisse a convincere SEL e un pezzo del PD a votare per lui sarà sempre in minoranza. Poi il problema dell’unità del centro destra si proporrà sulla candidatura. Non possiamo rischiare che la destra vada con due candidati diversi alle elezioni, per questo servono le primarie, anche con Marchini”.
Alemanno è poi tornato sulla querelle che lo ha visto protagonista negli ultimi giorni con Giorgia Meloni: “Per me è un episodio chiuso. Quando si sta in televisione e ci sono le domande difficili è facile sbandare. Io do un consiglio a tutti quelli che fanno parte del centro destra e hanno sostenuto la mia giunta. Se si vuole essere credibili per il futuro bisogna spiegare bene cosa è successo nei miei cinque anni di governo. Sicuramente abbiamo commesso degli errori, altrimenti non avremmo perso le elezioni, ma abbiamo fatto anche tante buone cose che vanno rivendicate. La mia amministrazione dal punto di vista politico è largamente difendibile”.
In chiusura, da Alemanno, un commento sul film Suburra: “L’ho visto domenica scorsa. Il film è triste, pesante. Molto cupo e molto angosciante. Manca il bene. Nel romanzo almeno c’era un colonnello dei carabinieri che combatte contro i criminali. Nel film invece è tutto negativo, per questo non mi è piaciuto, si dà di Roma una immagine solo negativa in cui si mette di tutto, dal Papa a Berlusconi. Roma non è questo, Roma è ben altro, ci sono tanti personaggi negativi ma anche molti personaggi positivi”.
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