Alda D’Eusanio, parlando a Radio Cusano Campus, sul nuovo programma “Vite da copertina” su Tv8 ha detto: “Io non mi sono mai emozionata, non ho mai tremato, non mi sono mai angosciata per un programma. Ho sempre fatto i miei programmi credendoci molto”.
“Il primo giornale di gossip italiano Novella 2000 l’ha fondato Enzo Biagi e lo ha diretto per tre mesi. Il gossip se diventa volgare è un’altra cosa, ma il gossip è un modo di rappresentare gli usi e costumi di un Paese”.
Sulla Rai di oggi. “Io vado sempre a prendere il caffè alla libreria Feltrinelli vicino casa mia, dove sono esposte tante gigantografie e io mi siedo sempre di fronte a quella di Groucho Marx, sotto c’è una frase: “credo nel ruolo educativo e culturale della tv, ogni volta che qualcuno l’accende vado nell’altra stanza a leggere un libro”. Il mio rammarico è che l’ultima volta sono stata cacciata via dalla Tarantola che ha onorato il suo nome. Ero stata invitata alla Vita in diretta dalla Perego per parlare del mio coma e cosa avevo fatto dopo il coma. Io avevo scritto un testamento in cui dicevo che in caso di gravi handicap io non desideravo continuare a vivere. Questa cosa io l’ho detta davanti a un ragazzo uscito dal coma dopo 10 anni, la mamma raccontava che i medici gli dicevano di lasciarlo andare ma lei aveva voluto insistere. Il ragazzo non parlava, non riusciva nemmeno a tenere la testa dritta. Lei disse che il figlio gli aveva detto che in quei 10 anni anche se era in coma percepiva tutto. Questa cosa mi ha talmente spaventata, che in quel momento io feci un appello pubblico a mia madre: se mi accadesse qualcosa del genere, non fare come la madre di quel ragazzo ma lasciami andare. L’Avvenire ha lanciato un attacco contro di me, perché dovevano pubblicizzare il libro che la giornalista di Avvenire aveva scritto insieme alla madre di quel ragazzo. Sono stata cacciata via dallo studio fisicamente e la Tarantola ha emesso una fatwa contro di me. E hanno ricominciato a invitarmi solo dopo che la Tarantola se n’è andata. La Rai non ha penalizzato solo me togliendomi il diritto di parola, è un’azienda che ha fatto soffrire molti, ha mandato via Chiambretti, Floris, Minoli. Sono le mani della politica in Rai. La prima cosa che succede in un colpo di Stato è andare ad occupare i media”.
Su Foa. “Sto cercando di capire se questo è veramente il governo del cambiamento, questo lo capiremo dai prossimi direttori dei tg, delle reti, dei conduttori, perché la Rai di oggi è ancora quella di ieri. Fazio? Non credo andrà via, è blindato da un contratto pluriennale e multimilionario, come dice Antonio Albanese: cazzu cazzu che bel contratto! Ai miei tempi in Rai non giravano quelle cifre. La nomina di Foa e questo tira e molla che c’è stato dimostra per l’ennesima volta che le nomine vengono fatte con accordi politici. La Rai dipende dalla politica ed è lo specchio in cui si riflette la realtà del Paese”.
Sull’intercettazione con Craxi. “Mi hanno spesso accusato di essere figlioccia di qualche politico. La fatwa contro di me inizia dalle intercettazioni con Bettino Craxi. Io ero amica di Craxi e quando è fuggito ad Hammameth io ero una di quelle che lo chiamava alle dieci di sera perché la moglie mi diceva che stava molto male. Queste intercettazioni nel 95-96 escono sui giornali ed esplode il grande scandalo, probabilmente perché dovevano colpire mio marito visto che io ancora non ero nessuno, conducevo il tg2 della notte. Dovevano colpire l’ultimo socialista pulito rimasto in piedi. Attaccarono me in tutti i modi e mi hanno fatto il mazzo”.