"L`aumento del consumo di alcol fra i giovani è un dato molto preoccupante". Così Confagricoltura, che concorda sul fatto che è fondamentale lavorare per una soluzione che tuteli i nostri ragazzi.
"E` fondamentale – continua l`Organizzazione agricola – educare i giovani ad un consumo consapevole e moderato e ribadire l`importanza di un modello di bere legato ai pasti, come nel nostro Paese è quello del vino. Strategie di intervento generalizzate innescano meccanismi poco utili al suo perseguimento e spesso dannosi per il comparto produttivo vitivinicolo che già sta scontando la diminuzione dei consumi interni". Per questo Confagricoltura propone azioni mirate a combattere il fenomeno del "binge drinking", ovvero il consumo di diverse bevande alcoliche in un arco di tempo molto breve e non abbinate ai pasti, che caratterizza, come riporta l`analisi del ministero della Salute, l`abuso di alcol in questa fascia di età.
Confagricoltura ricorda che, in seguito alla ultime politiche antialcol, il 24% degli italiani ha ridotto la quantità consumata fuori casa ed il 7% ha cominciato a sostituire i vini con altre bevande a minor contenuto alcolico. I dati dell`Inran diffusi oggi sui consumi e le abitudini alimentari degli italiani lo confermano. La casa è ancora il luogo abituale dove si mangia. Il pranzo è il pasto più amato dagli italiani (48%, contro il 38% della cena). Il vino preferito è quello rosso (50 g/die), seguito dalla birra (25g/die) e dal vino bianco (14g/die).
Per contro, come dimostrano i dati Ismea sul nostro export agroalimentare nei primi 11 mesi del 2011, diramati oggi, a fronte di un incremento complessivo dell`8,5%, il vini hanno messo a segno un nuovo record storico, oltre il 13%. A dimostrazione del sempre maggiore gradimento sui mercati esteri di questo prodotto, con i suoi significati culturali ed i legami con il nostro territorio.
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