Questa legislatura dovrà avere anche un capitolo dedicato agli italiani all’estero. Prima di ogni altra cosa, secondo noi, si dovrà rivedere il meccanismo elettorale con cui votano gli italiani nel mondo. Il voto per posta, così com’è, non garantisce né la libertà né la segretezza del voto.
Si potrebbe mantenere il voto per corrispondenza, con i giusti correttivi; allo stesso tempo si potrebbe dare agli italiani nel mondo la possibilità di votare in presenza nei seggi, magari in “seggi volanti” istituiti nelle ambasciate e nei consolati, come avviene negli ospedali e nelle case di cura qui in Italia.
C’è poi da eliminare tanta burocrazia per ciò che riguarda servizi consolari e pratiche come quelle della pensione. Serve una semplificazione, in generale. Inoltre, bisogna tutelare il diritto dei discendenti degli italiani all’estero di ricevere la cittadinanza italiana. Perché i figli ed i nipoti di cittadini italiani residenti all’estero debbono fare tanta fatica per ottenere la cittadinanza ed il passaporto del nostro Paese?
Per finire, è necessario spendere di più per la promozione della cultura italiana nel mondo e anche per le scuole italiane all’estero. Nel mondo, infatti, ci sono scuole che insegnano la lingua e la cultura del nostro Paese. Per esempio, vi sono la Scuola Italiana “Enrico Fermi” di Chicago e l’Istituto “Dante Alighieri” di San Carlos de Bariloche, in Argentina. Queste scuole servono a fare sì che i discendenti dei nostri connazionali sparsi per il mondo non perdano la loro identità. La cultura italiana nel mondo affascina molti. E’ un patrimonio per tutti.