“Non bastano ricerca scientifica, nuove terapie mediche e farmaci, investimenti e volontariato per sconfiggere l’AIDS, per eliminare le infezioni da HIV e debellare malattie come la tubercolosi: dobbiamo garantire che i principi di pari dignità, di tutela dei diritti umani, di affermazione del diritto alla salute, contro ogni forma di discriminazione, trovino piena applicazione nel mondo. Ed i Parlamenti sono il luogo da cui iniziare a lavorare, con le società civili, con i Governi, per raggiungere obiettivi di riforma in tutti i Paesi. Questo in sintesi è stato l’impegno assunto durante i lavori della Conferenza AIDS 2014”. Così Marco Fedi, deputato Pd eletto oltre confine, di ritorno dall’Australia dove ha partecipato, in qualità di delegato dell’Unione Inter-Parlamentare italiana, alla XX Conferenza Internazionale sull’AIDS promossa e organizzata dall’Inter-Parliamentary Union in collaborazione con UNAIDS e UNDP.
La Conferenza, che si è svolta a Melbourne dal 20 al 25 luglio, si è aperta con il triste annuncio della morte di alcuni delegati e autorevoli ricercatori che viaggiavano sul volo MH17 della Malaysia Airlines, abbattuto il 17 luglio mentre sorvolava l’Ucraina orientale. L’on. Fedi in rappresentanza del Parlamento italiano ha firmato il Libro di Condoglianze che è stato in seguito collocato presso il Queen’s Hall del Parlamento del Victoria.
Alla Conferenza internazionale, alla quale hanno partecipato delegati provenienti da tutto il mondo, l’on. Marco Fedi ha ricordato l’impegno del Governo italiano al Global Fund to fight AIDS, Tuberculosis and Malaria. Impegno confermato nel documento economico e finanziario, sostenuto in Parlamento con la mozione a prima firma dell’attuale Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che ha permesso di rifinanziare la partecipazione italiana al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla Tubercolosi e alla Malaria.
Il Fondo Globale agisce in un settore – quello della salute globale – al quale l’Italia presta tradizionalmente attenzione, che continua a figurare fra i settori prioritari di intervento della Cooperazione italiana e nel quale il nostro Paese ha ottenuto significativi riconoscimenti internazionali. Nel settore sanitario, in particolare, i programmi italiani puntano tradizionalmente al rafforzamento dei sistemi sanitari nei paesi in via di sviluppo e alla prevenzione e al contrasto delle pandemie HIV/AIDS, tubercolosi e malaria, contribuendo a salvare numerose vite umane. La stessa riforma della legislazione sulla cooperazione allo sviluppo, – ha ricordato l’On. Marco Fedi – appena approvata in seconda lettura, con modifiche, dalla Camera dei Deputati modernizza nelle norme, nei soggetti ma anche nel reperimento delle risorse, l’intero sistema italiano di cooperazione internazionale.
L’impegno dei Parlamenti oggi deve essere quello di contrastare e rimuovere norme punitive nei confronti dei soggetti più a rischio di HIV, oltre a creare le condizioni, culturali e legislative, affinché siano cancellati tutti gli ostacoli che impediscono la piena tutela dei diritti umani garantendo il diritto alla salute per tutti.
I delegati si sono dati appuntamento alla Conferenza del 2016, che si terrà in Sud Africa, con l’impegno di un focus particolare al continente africano.
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