Diciottesima legislatura, quanto ci costi. Iniziata male dal punto di vista politico e istituzionale, visto lo stallo che dura ormai da otto settimane, rischia di finire pure peggio. E come sempre a pagare saremo noi.
Eh già, questa legislatura potrebbe rivelarsi la più costosa di sempre, in termini di costi-benefici per i cittadini. Perché esiste ad oggi la forte possibilità che si vada al voto molto presto, dunque quelli a venire sarebbero mesi di campagna elettorale continua, non certo tempo che i partiti utilizzeranno per fare l’interesse del Paese. Del resto, quando lo hanno fatto mai?
Così le forze politiche si troverebbero ancora una volta a perdere tempo prezioso, senza produrre nulla di buono, con un governo che avrà come unico obiettivo quello di tirare a campare. Ai cittadini, però, e ai problemi della nazione, chi ci pensa?
Intanto tutta la macchina democratica costa. E pure parecchio. Ipotizzando che la prima data utile per il ritorno alle urne possa essere il 24 settembre (e che dunque il Parlamento rimanga in carica fino a ottobre), calcolando solo le retribuzioni lorde dei 630 deputati e dei 318 senatori (compresi quelli a vita), più le indennità di carica e gli assegni di fine mandato, la cifra da sborsare per le casse dello Stato si aggirerebbe oltre i 136,2 milioni di euro.
Vogliamo parlare dei 18 parlamentari eletti all’estero? Parliamone, visto che il focus di ItaliaChiamaItalia sono gli italiani nel mondo da sempre.
In due mesi di legislatura ci sono già costati, complessivamente, oltre mezzo milione di euro solo in stipendi. Per cosa? Per dirci, bontà loro, che Comites e CGIE vanno aboliti. Lo ha detto in realtà l’On. Simone Billi, deputato leghista eletto nella ripartizione estera Europa, ma nessuno degli altri eletti oltre confine si è degnato di replicare a quelle affermazioni (cosa che hanno fatto invece rappresentanti di Comites e CGIE da tutto il mondo). Nessuno si è sentito in dovere di difendere gli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero, che certamente sono parte di quel mondo che ha consentito a tutti loro di entrare nel Palazzo. Che tristezza.
500mila e passa euro per due mesi di vacanze romane, visto l’andazzo. Paghiamo tutti noi. Intanto gli italiani nel mondo stanno ancora lì a discutere di Imu, cittadinanza, rete consolare, pensioni. Pensate che ingenui.