Un dramma antico, rivisto e interpretato in chiave moderna. Il 13 agosto Daniela Poggi e Paolo Graziosi portano sul palco dell’Anfiteatro Festival di Albano il dramma di Eschilo Agamennone nella rilettura di Fabrizio Sinisi con la regia di Alessandro Machìa. La rappresentazione avrà luogo alle ore 21, in via dell’anfiteatro Romano, 40.
Passione, rabbia, malinconia nella versione del giovane drammaturgo Fabrizio Sinisi che concentra l’azione scenica sul ritorno ad Argo di Agamennone dopo dieci anni di guerra contro Troia. Il re porta con sé Cassandra, giovane amante e preda di guerra e trova ad attenderlo Clitemnestra, piena di rancore, e la città stessa, Argo, nella persona del suo Coro. Sinisi attiva il cortocircuito tra Agamennone, Clitemnestra, Cassandra e il Coro dall’interno di un racconto familiare, tutto privato.
Una miscellanea di sentimenti tra una donna, suo marito, la sua giovane amante prigioniera e la sua città. Emerge l’irrazionalità dell’uomo in un vortice di amore e follia, che si conclude con l’omicidio di Agamennone. Agamennone, il cui nome significa “molto determinato”, è stato una delle figure più rappresentative della mitologia greca antica. Figlio del re Atreo di Micene e della regina Erope, era il fratello di Menelao e cugino di Egisto. Divenne a sua volta re di Micene e sposò Clitennestra, sorella di Elena. Dalla loro unione nacquero quattro figli: Elettra, Ifigenia, Crisotemi e Oreste.
La regia di Alessandro Machìa è minuziosa, concentrata sui movimenti, le parole, i gesti e tende a far emergere le intense interpretazioni degli attori e le dinamiche tra i personaggi, in uno spazio scenico desertificato come al termine di una battaglia, fatto di suoni, echi, bagliori improvvisi. Saliranno sul palcoscenico: Paolo Graziosi nel ruolo di Agamennone, Daniela Poggi in quello di Clitemnestra, Elisabetta Arosio rappresenterà il Coro della città, e Valeria Perdonò interpreterà Cassandra.
Discussione su questo articolo