Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, aprendo i lavori del Consiglio permanente, ha parlato di Africa: "Purtroppo, l’amato Continente africano e’ sottoposto a tali pressioni e condizionamenti – interni ed esterni – da far temere per un suo realistico futuro di liberta’ e progresso". "Strategie di condizionamento – ha denunciato – stanno progressivamente intaccando anche gli esiti di quelle che sono state chiamate le primavere del Nordafrica, ciascuna delle quali, gia’ lo sapevamo, va marcando un profilo proprio". Il porporato ha auspicato che "si confermi l’evoluzione pacifica in atto nel Marocco e in Giordania", che "la situazione della Siria non degeneri oltre" e che "dalla tormentata vicenda bellica che ha interessato la Libia, segnata dall’ombra degli affari, si possa almeno trarre a livello internazionale la consapevolezza che la sovranita’ di un Paese non puo’ andare contro il diritto alla vita dei suoi cittadini".
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