Il processo di pace e riconciliazione in Afghanistan, di cui si e’ molto parlato ma che non e’ mai veramente decollato, ha improvvisamente avuto un passaggio importante due settimane fa in un carcere pachistano dove e’ detenuto dal febbraio 2010 il mullah Abdul Ghani Baradar: secondo nella guida dei talebani solo al Mullah Omar. Cosi’ e’, se rispondono a verita’ le rivelazioni affidate in queste ore ad una agenzia internazionale da Rangin Spanta, Consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Hamid Karzai, stando alle quali una non meglio precisata ‘delegazione afghana’ ha incontrato in un carcere pachistano l’influente Baradar, considerato una ‘colomba’ nella galassia talebana, per discutere sul futuro del paese.
La notizia, giunta come un fulmine a ciel sereno, e’ stata confermata anche dal ministro dell’Interno pachistano, Rehman Malik, il quale ha detto che la delegazione ‘ha avuto accesso al livello richiesto ed appropriato’ e che ‘noi stiamo cooperando pienamente con l’Afghanistan. Qualunque cosa ci chieda riguardo al processo e al consolidamento della pace, lo facciamo’. Nessuno sa cosa si siano dette le parti, ma certamente la notizia ha permesso di rasserenare gli animi dei responsabili militari e politici della Coalizione internazionale che devono trovare sempre nuovi argomenti convincenti a sostegno della decisione presa nel Vertice Nato di Lisbona di lasciare l’Afghanistan entro il 2014, nonostante la violenza ancora esistente in molte province del paese. Per non parlare dei casi di ‘Green on Blue’ (gli attacchi di uomini in divisa afghani contro militari Nato) che quest’anno si sono moltiplicati causando 34 vittime straniere e creando seri problemi ai piani di cooperazione per la formazione delle forze di sicurezza afghane.
Come spesso accade in queste delicate situazioni, sono giunte anche alcune smentite alle rivelazioni di Spanta che vanno pero’ inserite nella difficile dialettica multilaterale interna alla crisi afghana. Cosi’ oggi sia il massimo consigliere di Karzai, l’ambasciatore Mohammad Omar Daudzai, sia il portavoce del capo dello Stato, Aimal Faizi, hanno liquidato la notizia definendola ‘infondata e senza senso’. Fonti dell’Alto Consiglio della pace consultate dall’ANSA hanno tuttavia notato che ‘la liberazione dal carcere del Mullah Baradar e’ una priorita’ del governo afghano’ e ‘sara’ il primo punto dell’agenda della prossima visita ad Islamabad del Presidente dell’Alto Consiglio, Salahudin Rabbani’. In attesa di ulteriori sviluppi, oggi si e’ appreso che Karzai si rechera’ nei prossimi giorni alla Mecca, dove si terra’ un vertice straordinario della Organizzazione della Conferenza islamica (Ioc). L’obiettivo e’ quello di ottenere dai 57 paesi aderenti, e soprattutto dall’Arabia saudita, un sostegno piu’ vigoroso per convincere i talebani a sedersi a un tavolo comune. Mesi fa delegati degli insorti lo hanno fatto con responsabili americani in Qatar, per una sorta di pre-negoziato, interrotto pero’ dai seguaci del Mullah Omar con il pretesto di ‘impegni non mantenuti da Washington’.
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