La missione in Afghanistan è durata vent’anni, ma ora siamo di nuovo punto e a capo. I Talebani, fautori del regime islamista, si sono ripresi il Paese. Dunque, possiamo dire che la missione sia fallita. Non siamo stati in grado di cacciare via i Talebani ed ora questi ultimi si stanno riprendendo il Paese pezzo per pezzo. Le varie città sono cadute di nuovo in mano ai fanatici islamici. Le ambasciate occidentali a Kabul stanno per essere evacuate. Così, le morti di tutti quei soldati occidentali, tra i quali vi sono stati anche 53 italiani, si stanno dimostrando vane.
Appare chiaro che qualcosa sia andato storto, a cominciare dal ritiro dei soldati occidentali dal Paese.
Evidentemente, il nuovo assetto dell’Afghanistan, quello post-periodo dei Talebani, non era sufficientemente forte per potere stare in piedi da solo.
C’erano ancora troppe sacche di resistenza talebana nella popolazione del Paese, soprattutto nelle zone meridionali. Ora che i soldati occidentali si sono ritirati, i Talebani si sono ripresi il potere e sembra che nessuno abbia potuto impedirlo.
Forse, gli USA e gli altri Stati occidentali avrebbero dovuto consolidare il nuovo governo, dando anche un apporto culturale. In poche parole, non si sarebbero dovuti limitare solo ad addestrare i soldati del nuovo esercito afghano, ma avrebbero dovuto anche fare sì che le nuove generazioni fossero educate nei valori della libertà, del rispetto verso le minoranze e dei diritti individuali. Avrebbero dovuto formare una nuova classe dirigente forte per il nuovo Afghanistan. Invece, questo non si è fatto ed oggi ne paghiamo il prezzo.
Il nuovo Afghanistan è durato per vent’anni ed ora di fatto è già morto. Tutto il lavoro fatto è stato gettato alle ortiche. I Talebani si sono ripresi il potere e faranno di nuovo quello che facevano prima. Vent’anni di guerre e di morti dei nostri soldati non sono serviti a nulla.