Per il terzo giorno consecutivo la furia degli afghani per la dissacrazione di alcune copie del Corano da parte di un gruppo di militari americani della base di Bagram si e’ tradotta oggi in violente manifestazioni nelle strade di Kabul e della stessa Bagram, e in almeno sei province, in un clima di odio contro gli Stati Uniti che ha costretto ad intervenire lo stesso presidente Barack Obama.
Con un gesto sicuramente non usuale, il capo della Casa Bianca ha preso carta e penna ed ha inviato un incontrovertibile messaggio al collega Hamid Karzai. ‘Desidero – ha scritto – esprimere il mio grande rammarico per l’incidente segnalato. Rivolgo a Lei e al popolo afghano le mie piu’ sincere scuse’.
In sole 48 ore, hanno segnalato i media locali, gli incidenti spontanei provocati dalla popolazione, fra cui molti studenti universitari, si sono espansi a macchia d’olio ed hanno contribuito a far salire a 17 il bilancio delle vittime, mentre decine di altri manifestanti sono stati ricoverati in ospedale con ferite gravi.
Secondo testimonianze dirette i manifestanti sono scesi in strada oggi nel distretto di Bagrami a Kabul, a Jalalabad e nel distretto di Khogyani della provincia orientale di Nangahar, a Mehtarlam City, in due distretti della provincia di Laghman, ed in localita’ di altre quattro province. Quasi ovunque le forze dell’ordine sono state costrette, per proteggere le installazioni militari e civili americane attaccate, a sparare sulla gente ad alzo zero.
Questo stato di cose e’ stato prodotto da una avventata decisione di un ufficiale americano che ha ordinato la distruzione di materiale religioso islamico, fra cui appunto vari libri del Corano. Secondo gli addetti alla prigione che gli Usa hanno costituito nella base, le pagine del libro sacro ai musulmani servivano ai detenuti per comunicare fra loro.
A nulla sono valse le immediate scuse del comandante delle forze Nato, il generale John Allen e del capo del Pentagono, Leon Panetta, perche’ migliaia di afghani infuriati si sono scagliati, senza preoccuparsi di mettere in gioco la propria vita, contro obiettivi militari e civili statunitensi al grido di ‘via i militari stranieri!’ e ‘A morte Obama e Karzai!’.
E come se non bastasse un ufficiale dell’esercito afghano, probabilmente per fare giustizia propria per l’oltraggio al Corano, ha imbracciato oggi il suo fucile di ordinanza in una base Usa ed ha sparato contro militari americani uccidendone due.
Infine, si deve segnalare che a queste proteste si sono uniti anche i talebani che in un comunicato ufficiale riguardante ‘la dissacrazione del Sacro Corano da parte degli invasori americani’ hanno incoraggiato a rispondere in modo violento ai militari stranieri.
‘Non dobbiamo essere soddisfatti di protestare – si sostiene – perche’ ‘i loro convogli militari e le loro truppe dovrebbero diventare un obiettivo dei nostri coraggiosi attacchi. Uccidiamoli, malmeniamoli e facciamoli prigionieri e diamo loro una lezione che impedisca in futuro un altro oltraggio al Corano’.
Discussione su questo articolo