Quasi tre mesi di ricerche, polemiche e nulla di fatto: il volo MH370, un Boeing 777 della Malaysian Airlines, sembra scomparso nel mistero, da quell’8 marzo in cui il volo, diretto a Pechino decollo’ da Kuala Lumpur. Ecco, in sintesi, una breve cronologia della vicenda: – 8 marzo: l’aereo decolla da Kuala Lumpur alle 00.40. Poche ore dopo scompare dai radar e interrompe ogni contatto. A bordo 227 passeggeri.
Avviate le ricerche, cui partecipano anche Usa e Cina. Non esclusa alcuna pista, neanche il terrorismo. – 9 marzo: arrivano notizie del ritrovamento, nelle acque del Vietnam, di oggetti che potrebbero appartenere all’aereo mentre alcune fonti avanzano l’ipotesi dell’esplosione. – 15 marzo: dopo quasi una settimana senza nessun esito, il governo malaysiano parla per la prima volta di "azioni deliberate" e di "dirottamento". Le ricerche si allargano a Oceano Indiano e a 11 Paesi, coinvolgendo 15 Nazioni.
L’Fbi indaga su pilota e copilota e scopre che il comandante si era lungamente addestrato in atterraggi in piccole isole. Seguono giorni di conferme e smentite, avvistamenti di detriti sempre rivelatisi infondati, sospensioni delle ricerche per maltempo. – 24 marzo la Malesya annuncia che il volo "e’ precipitato nell’Oceano Indiano" e la compagnia manda un sms alle famiglie parlando di "nessun sopravvissuto": scoppiano le polemiche. – 4 Aprile: l’Australia diventa rappresentante della Malesia per le ricerche e avvia una maxioperazione per trovare la scatola nera. Il giorno dopo una motovedetta cinese capta il primo possibile segnale.
La zona da setacciare e’ nell’Oceano Indiano: 854 kmq di mare. Sul posto viene inviata una nave australiana, l’Ocean Shield, che rileva altri possibili segnali. – 14 Aprile: l’Australia mette in azione il robot sottomarino Bluefin 21 ma dopo una settimana le speranze si spengono: nessun ritrovamento delle scatole nere nella zona setacciata. – 28 Aprile: si sospendono le ricerche aeree. Viene infatti ritenuto "altamente improbabile" trovare resti in superficie dopo 52 giorni. La priorita’ viene data alla ricerca sottomarina. – 5 maggio viene disposto un allargamento dell’area di ricerca, in seguito al nulla di fatto delle ultime settimane. – 10 maggio un ufficiale della marina Usa annuncia la ripresa delle ricerche sub, poi ritardate per problemi tecnici. – 23 maggio:il coordinatore delle ricerche ordina il riesame di tutti i dati, ipotizzando errori nella loro interpretazione. – 29 maggio: i segnali non appartengono alle scatole nere e nella zona non c’e’ traccia dell’aereo. Le ricerche sono a zero e dovranno ripartire probabilmente daccapo.
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