L’aereo dell’EgyptAir precipitato nei giorni scorsi nel Mediterraneo con a bordo 66 persone, tutte morte, aveva lanciato un segnale di emergenza. A confermarlo le autorità egiziane. Il servizio di informazione statale egiziano ha fatto sapere che gli investigatori hanno ”ricevuto indicazioni satellitari che dimostrano una chiamata d’emergenza lanciata dal trasmettitore Elt”, ovvero l’Emergency Locator Transmitter, un radiofaro di bordo che può essere attivato manualmente o agire in automatico in caso di impatto, per comunicare al satellite la posizione dell’aereo. Le coordinate fornite sono state utili per individuare la zona nella quale avviare le ricerche.
Gli esperti incaricati di indagare sull’accaduto hanno fatto sapere che sarà necessaria più di una settimana per recuperare la ”scatola nera” del velivolo, ma nel frattempo le ricerche continuano. Gli investigatori stanno ora cercando la scatola nera a una profondità di tremila metri in una zona a 290 chilometri a nord della costa egiziana.
L’aereo è scomparso dai radar alle 2,29 ora locale e l’agenzia di stampa Bloomberg, citando il tenente Jason Wilson del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), secondo quanto ricorda il ‘Guardian’ di oggi, aveva riferito che alle 2.36 era stato lanciato il primo segnale dall’Elt. Il segnale è stato raccolto da cinque satelliti, innescando un avviso per una stazione di terra a Cipro che ha confermato l’identità dell’Airbus A320 e ridotto l’area di schianto.
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