“Il dibattito sulle adozioni internazionali e sull’istanza da più parti di maggiore chiarezza, trasparenza ed operatività, ha condizionato massicciamente gli ultimi tre anni, anche in ragione di una gestione della CAI alquanto discutibile. Mi sono sempre attivato su questo fronte con forza, e con costanza senza farne battaglie ideologiche – che non appartengono ai miei contenuti – ma sempre e comunque nella prospettiva di garantire la tutela di uno strumento di accoglienza sacro ed inviolabile come le adozioni”. Lo scrive il senatore Aldo Di Biagio, Ap, sul proprio profilo Facebook.
“Sono stati anni di acrimonia, e alle interrogazioni da me rivolte con annesse richieste di intervento e chiarimento al Governo, non hanno fatto seguito delle risposte se non qualche insulto da parte dei vertici della CAI, elemento che mi ha sollecitato più di un interrogativo circa le reali dinamiche sottese alla gestione del comparto delle adozioni credendo che qualche elemento comunque mi stesse sfuggendo tanto si configurava surreale l’intera situazione.
Lungi da me peccare di speculazione politico ideologica o di banalizzazione di un argomento certamente complesso e delicato, ma non posso che ammettere quanto le notizie apparse oggi su Il Fatto Quotidiano con l’articolo dal titolo “Adozioni, il lato oscuro dello Stato: cambio al vertice dopo tre anni di ombre, veleni e conflitti politico-giudiziari” rendono tutto molto più chiaro. Acquisendo tutto con il beneficio del dubbio, molti aspetti, correlazioni e comportamenti anomali sembrano paradossalmente acquisire una certa comprensibilità, e mi auguro – conclude Di Biagio – che quanto evidenziato sia oggetto di approfondimento multilivello, non solo in sede giudiziaria, dando – in questo modo – seguito a richieste susseguitesi in sede parlamentare dal 2014”.
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