"Ora spuntano, per volontà del tribunale e non del Parlamento, mamma e mammo. L’egoismo di due donne contrapposto al diritto di un pargolo ad avere un padre e una madre viene seppellito a Roma, in un’aula giudiziaria. Ormai tutto e’ relativo, basta avere voglia di qualunque cosa e bisogna ottenerla. A prescindere da ogni valore". Cosi’ il leader de La Destra Francesco Storace sul sito del partito commenta l’ok all’adozione concessa ad una coppia di donne.
"Madre natura – prosegue Storace – non ci consente di far nascere un figlio in maniera diversa che tra un uomo e una donna? Chissenefrega, dicono i benpensanti di oggi, nasca come diamine voglia e se possibile in provetta, ma cresca come diciamo noi. Che i genitori debbano essere di sesso diverso non sta scritto da nessuna parte, bestemmiano, e il diritto naturale diventa qualcosa di inesistente. E contro chi si azzarda a criticare, si eleva la fatwa laica. Speriamo che vogliano lasciare intatte le nostre gole".
"Ormai non conta piu’ nulla. Il tribunale di Roma ha stabilito che due donne lesbiche possano tenere con se’ una bimba di cinque anni, nata con fecondazione eterologa. Una volta c’era la legge e i magistrati erano chiamati a sanzionarne le violazioni; ora decidono direttamente loro che cosa e’ consentito fare, fregandosene di quelle che sono le nostre convinzioni. Nessuno di noi intende sindacare l’amore tra quelle due donne. In fondo, sono fatti loro. Ma i fatti loro diventano fatti nostri se si pretende di imporre modelli sociali per via giudiziaria. E’ qualcosa di orribile pensare di prendere a sganassoni cultura, tradizione, convincimenti e imporre il loro contrario a colpi di sentenze". "In discussione – conclude Storace – c’e’ il diritto a una vita normale. Soprattutto quella del nascituro. Non ne siamo padroni".
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