Lo criticavano. Gli remavano contro. Storcevano il naso davanti alla sua voglia di “rottamazione”. Ora invece, dopo che Matteo Renzi è riuscito a stravincere con il suo Pd e ad andare oltre il 40% dei consensi alle recenti Europee, tutti sono pronti a salire sul carro del vincitore e a dedicargli tanta, tanta saliva.
Per Pierluigi Bersani “il Premier è stato bravissimo, ha trovato un’empatia con il Paese impaziente. E ha mandato un messaggio di cambiamento senza avventura". Intervistato dal Corriere della Sera l’ex segretario Pd fra le altre cose fa una battuta sulla propria salute: "La campagna elettorale mi ha rimesso in forze, questo Matteo mi ha ridato perfino la salute". Addirittura! Miracoli renziani.
Secondo Bersani a Renzi serve "molta umiltà. Mi pare che l’abbia capito. Ho apprezzato la sua conferenza stampa dopo il voto".
Persino Stefano Fassina non può fare altro che elogiare l’ex sindaco di Firenze: “in uno scontro tra rabbia e speranza Renzi ha intercettato le domande di chi punta sulla ricostruzione del Paese”. Fassina, da sempre avversario di Renzi, gli riconosce "di aver saputo imprimere un cambio di marcia e d’aver affrontato temi importanti, a partire dalla riforma della politica, con un linguaggio che fosse compreso dalle persone distanti dal Pd o che da esso si erano allontanate. Un fattore, questo, che alcuni di noi avevano sottovalutato".
Anche Eugenio Marino, responsabile del dipartimento Italiani nel Mondo del Pd, bersaniano doc, è soddisfatto del risultato ottenuto e rivendica il successo elettorale del Pd. Di quel Pd guidato da Matteo. Meno male che Renzi c’è.
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