Silvio Berlusconi, imprenditore, ex-premier e leader di Forza Italia, non ce l’ha fatta. Da tempo malato, Berlusconi era ricoverato all’Ospedale “San Raffaele” di Milano. Egli è stato un personaggio che (fino al suo ultimo giorno in questo mondo) ha caratterizzato la storia del nostro Paese. Nei lontani anni 60, gettò le basi dell’impero che vediamo oggi.
Cominciò con l’edilizia. Nel 1976, passò alla televisione e rilevò Telemilano. Crebbe e fondò Fininvest, che poi divenne Mediaset. Nel 1986, rilevò anche il Milan e conseguì vari successi.
Nel 1994 entrò in politica, fondando Forza Italia. Fu premier nel 1994, dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011. Nella vita ebbe tanti nemici e subì angherie di ogni tipo.
Fui elettore e sostenitore di Forza Italia fino al 2018. Poi presi le distanze dal partito, avvicinandomi a Direzione Italia, senza iscrivermi a tale partito, e a Fratelli d’Italia, partito al quale sono iscritto dal 2020. Ma riconosco a Berlusconi il valore di ciò che fece. Ricordo l’inizio degli anni ’90, con la “gioiosa macchina da guerra” della sinistra di Achille Occhetto. Serviva una forza politica in grado di contrastare l’ascesa dei post-comunisti.
Berlusconi riuscì in questo intento.
Nel 2005 e nel 2011 scrissi al presidente Berlusconi. In quelle occasioni, era ancora premier. In entrambi i casi, ricevetti risposta. Ho ancora le lettere e le terrò come dei cimeli.
Se n’è andato un grande uomo che fino all’ultimo ha dato un contributo importante alla storia del nostro Paese. Riposi in pace, presidente!