Giovanni Sartori, sociologo e politologo tra i più noti ed apprezzati non solo in Italia ma a livello internazionale, si è spento oggi dopo una vita e una carriera lunghissima. Nato a Firenze, laureato in Storia della Filosofia moderna, di cui divenne poi professore ordinario, nel corso della sua vita ha ricevuto ben altre 8 lauree honoris causa e insegnato anche alla Columbia University per un quarto di secolo, tra il 1979 e il 1994.
Uno dei primi a salutare l’addio di Sartori è stato Enrico Mentana, che ne ha decantato “lo spirito indipendente, esempio di intellettuale che non aveva paura di mettere avanti le sue idee anche quando andavano contro le opinioni togate e politicamente corrette. Antidoto al veleno di chi pensa di avere sempre ragione, e che altri abbiano torto a prescindere”.
Aveva quasi 93 anni, Sartori, ma era ancora molto lucido. Grande la sua passione per la politica. Scriveva ancora i suoi editoriali per il Corriere della Sera. Il quotidiano, nel salutare il suo editorialista, ricorda che “fra i numerosi talenti del politologo Giovanni Sartori, spiccava la capacità di coniugare eccellenza scientifica ed efficacia comunicativa. A lui si deve tra l’altro la più convincente descrizione teorica del sistema politico italiano”.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appresa la notizia della scomparsa del professor Giovanni Sartori, in una nota dichiara: “Maestro della scienza della politica – spirito libero e indipendente – ha sempre incoraggiato e insegnato la formazione del giudizio critico. La molteplicità delle sedi in cui ha sviluppato ed esposto il suo pensiero – scientifiche, didattiche, giornalistiche – lo ha reso autorevole protagonista del confronto culturale sulle istituzioni, non soltanto in Italia, contribuendo al rigore del dibattito sulla democrazia”.
Dagli Stati Uniti Augusto Sorriso, coordinatore MAIE Usa: “Morto Giovanni Sartori, mio maestro, professore ed amico, ma sopratutto il più grande politologo italiano. Un Giorno triste per chi ama la Politica con la P maiuscola”.
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