“Domani si terranno in Svizzera i funerali di Michele Schiavone, Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, prematuramente scomparso nei giorni scorsi dopo una lunga malattia, che non gli aveva impedito, sino a pochi giorni fa, di essere il faro vigile del sistema organizzato degli italiani nel Mondo.
Non posso esimermi dal ricordare la figura di Michele in virtù di quel doppio legame che ci univa da tempo e che ha trovato linfa vitale nel suo essere legato alle radici italiane, a quelle meridionali e finanche a quelle lucane, pur essendo lui nato in Puglia con mille trascorsi giovanili nel vicino Vallo di Diano”. Lo afferma Luigi Scaglione, Coordinatore Consulte Regionali c/o il CGIE e Presidente Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo.
“Michele aveva studiato e vissuto gli anni dei suoi corsi di scuola superiore, all’Istituto Principe di Piemonte a Potenza ed il suo rapporto con la nostra comunità, ovunque la incontrasse in Europa e nel Mondo, era forte, fortissimo finanche nel ricordare il freddo patito nelle giornate di neve nella struttura del rione Santa Maria – prosegue Scaglione -.
Ho voluto partire da questo ricordo e da questo legame per ringraziarlo della sua fedele adesione all’italianità ed ai valori delle nostre comunità, che vedeva ben rappresentate dalle “Consulte e dalle associazioni regionali degli italiani nel Mondo“, tanto da farci diventare protagonisti attivi delle azioni e delle iniziative che il CGIE aveva assunto negli ultimi 8 anni. E più in particolare, nell’averci affidato il ruolo di garanti e di organizzatori della Segreteria Permanente della IV Plenaria Conferenza Permanente Stato/Regioni/PA/CGIE tenutasi dopo anni di lunga attesa e nonostante il Covid l’avesse ostacolata, nel Dicembre del 2021, con la indicazione di linee programmatiche di cui il CGIE ha goduto e godrà nei prossimi anni per raggiungere i suoi frutti nelle linee di azione del Parlamento e del Governo Italiano e se possibile, delle Regioni Italiane”.
“Il ricordo personale della sua amicizia prende il sopravvento sul racconto dell’uomo pubblico e si cementa con la mitezza del suo decisionismo umano di cui in molti forse avevano approfittato come nelle ultime consultazioni elettorali pur tenendo conto della sua capacità di interpretare ed anticipare i bisogni delle nostre comunità italiane nel mondo per le quali si è battuto strenuamente fino all’ultimo secondo della sua vita. Michele Schiavone resta uno di noi”, conclude Scaglione.