Oggi l’Italia è tornata a ricordarsi dell’attrice che aveva chiesto di essere dimenticata. Laura Antonelli è morta questa mattina per un infarto a 73 anni nella sua casa di Ladispoli. A dare l’allarme verso le 8, è stata la donna delle pulizie che l’ha trovata riversa sul pavimento. I carabinieri e i medici del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
L’attrice istriana, che è stata uno dei sogni erotici degli italiani grazie a film come ‘Malizia’ di Salvatore Samperi, ‘Sessomatto’ di Dino Risi e ‘Divina creatura’ di Giuseppe Patroni Griffi, se n’è andata in solitudine e indigenza, così come ha vissuto gli ultimi anni.
"Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata", aveva scritto in un appello tramite il suo avvocato nel 2010. Accontentata, almeno fino ad oggi. Laura Antonax, questo il suo vero nome, era nata il 28 novembre 1941 a Pola; ha invece vissuto gli ultimi anni di vita a Ladispoli, in esilio autoimposto dal mondo dello spettacolo.
Nel comune sulla costa laziale l’attrice viveva con una pensione minima ed era affidata ai servizi sociali. Nelle sue ultime volontà, le persone che avrebbe voluto ai funerali: il fratello Claudio che vive in Canada e sta tornando in Italia, l’attore Lino Banfi, l’ex attrice Clauda Koll e il suo parroco, don Alberto Mazzola, che celebrerà il rito nella parrocchia di Santa Maria del Rosario che Antonelli frequentava.
"Attrice di rara bellezza e di grande bravura del cinema italiano", ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ricordando le "tante le sue interpretazioni di successo che nel corso della sua ricca carriera le hanno reso importanti riconoscimenti". Riconoscimenti che Laura Antonelli ebbe tra gli anni Settanta e Ottanta: un Nastro d’argento come migliore attrice e un Globo d’oro assegnato dalla stampa estera come attrice rivelazione in ‘Malizia’ nel 1974, un secondo Globo d’oro per ‘Mio Dio, come sono caduta in basso!’ di Luigi Comencini nel 1975, un David di Donatello nel 1981 come migliore attrice non protagonista in ‘Passione d’amore’ di Ettore Scola.
Poi il tramonto, causato prima dall’arresto per possesso di cocaina nel 1991 fino all’assoluzione avvenuta nove anni dopo; e poi da un tracollo psichico causato da un intervento estetico che ne deturpò i lineamenti, e dalle cause che seguirono. "Brutte vicissitudini che sono poi anche state tristemente ampliate al massimo dai media di allora", ha ricordato a LaPresse Lino Banfi, l’amico che ha continuato a starle vicino dopo il tracollo professionale e personale. Vicende "esagerate – ha aggiunto Banfi – lei non aveva tutte queste colpe. Si era fatta guidare male da quelli che le stavano intorno".
"Provo una profonda tristezza. Laura per me è stata una compagna adorabile, dal fascino fuori dal comune", l’ha ricordata in una nota l’attore francese Jean-Paul Belmondo: si erano conosciuti nel 1972 sul set di ‘Trappola per un lupo’ di Claude Chabrol, e tra i due nacque una relazione tormentata che durò nove anni. "Fu anche una partner di grande qualità che tutti apprezzavano molto sui set. Di lei – ha detto – conserverò solo ricordi meravigliosi".
Il nome di Laura Antonelli è diventato in fretta trending topic su Twitter e molte celebrità le hanno reso omaggio sul social network. A cominciare da Simone Cristicchi, che nel 2013 le dedicò la canzone ‘Laura’ e oggi ha usato il testo per ricordarla: "Ora cammini libera, e ti perdi tra la gente, con il nome di una donna come tante… Laura". Mentre ‘Sorrisi e canzoni tv’ ripubblica una copertina storica del 1977, con una sua bellissima foto e dal titolo eloquente: "Abbiamo chiesto agli italiani, con chi vorreste fare l’amore?", Cristiano Malgioglio ricorda: "L’avevo intervistata per la Domenica del Corriere. Ero emozionato dalla sua bellezza, amava Mina. Era un mito".
In molti la ricordano per la sua bellezza, alcuni anche per le sue sventure: "Addio a Laura Antonelli, tanto bella quanto sfortunata. Quando si muore si muore soli, ma lei è morta un po’ più sola degli altri", scrive il matematico e filosofo Franco Maria Fontana. Non si perdona la showgirl Rossella Brescia che scrive: "La colpa è anche mia… ricordarsi di lei solo oggi fa tristezza". Una considerazione condivisa da Michele Cucuzza: "Addio Laura Antonelli. Era stata un’icona, poi l’abbiamo dimenticata, lasciata sola: non aveva più successo". "Riposa in pace Laura, attrice splendida e sfortunata", la saluta Simona Ventura e Alessandro Gassman pubblica una foto in cui le rende omaggio con un mazzo di fiori virtuale.
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