Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano, parlando a Radio Cusano Campus, sulla ‘manina’ ha detto: “O è vero che esistono queste manine dei tecnici oppure Di Maio ha fatto uno degli autogol più clamorosi nella storia della Repubblica. Non lo facevo così surreale, così masochista e così folle”.
Sul governo: “Non credo che Di Maio sia così piegato ai voleri della Lega, ma se la Lega è passata dal 17% delle elezioni al 32% dei sondaggi vuol dire che stanno cavalcando meglio il post voto rispetto ai 5 Stelle. Ad oggi Salvini è più bravo di Di Maio. Salvini è bravo soprattutto, per non dire esclusivamente, sulla comunicazione. In termini concreti per ora ha fatto poco. Di Maio, avendo anche un dicastero dove deve subito ottenere risultati, deve essere concreto fin da subito e per questo sta pagando un gap nei confronti dell’alleato”.
La strategia di Salvini è quella di far crollare governo, scaricando le responsabilità sul M5S? “E’ possibile che Giorgetti e l’ala più furbetta e smaliziata della Lega abbiano questa strategia. E’ vero che Salvini ha una exit strategy. Se cade questo governo lui passa all’incasso, prende il 32% dei voti, raddoppia i parlamentari, e a quel punto può tornare a governare o coi 5 Stelle con un 60% totale dei consensi oppure col centrodestra. Però non credo che Salvini ad oggi voglia tornare al voto per poi trovarsi al governo con quello che resta di FI e della Meloni. Con i 5 Stelle secondo me può fare meglio i suoi comodi e inoltre se tornasse con Berlusconi e Meloni penso che vedrebbe calare il suo consenso. Al di là del caso manina, credo che la Lega e i 5 Stelle vadano più d’accordo di quanto sembri. Fin quando Salvini non vorrà staccare la spina questo governo andrà avanti. Di Maio e Salvini si sono piaciuti più di quanto credessero, è scattata una sorta di empatia tra i due e finchè ci sarà questo rapporto di stima è difficile pensare che possa saltare il governo. Quando incontro esponenti della Lega nelle trasmissioni televisive, a microfoni spenti mi dicono: andiamo avanti 5 anni, se possibile anche 10”.
Su Salvini: “Quando fa i suoi attacchi tronfi è efficace perché va ad attaccare chi ha fallito, come Monti e Fornero che non mi spiego come facciano ancora ad andare in tv. Salvini non dovrebbe essere contestato perché è il nuovo Goebbels, come fa la sinistra italiana che lo sta demonizzando, bisogna fargli tana sui contenuti. Bisogna dirgli: concretamente cosa hai fatto sull’immigrazione? I tuoi risultati sono i tuoi o sono quelli di Minniti? La flat tax la fai o non lo fai?”.
Su Renzi: “Quando l’ho visto a Di Martedì ho quasi provato compassione per lui. Ho provato disagio perché è come se avessi visto in diretta un harakiri clamoroso. In quei minuti è riuscito a sbagliare tutto. Era tronfio ma insicuro, tipico atteggiamento dell’arrogante che vede crollarsi la terra sotto i piedi e non vuole ammetterlo. E’ stato un disastro. Ha un’antipatia profonda. Più va in tv e più parla, più regala consensi al M5S e alla Lega”.