L’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese non convince molte persone. L’errore di Papa Francesco è stato nell’avere sottovalutato il regime comunista cinese, che non è il dare la libertà religiosa ma è il volere sottomettere la Chiesa ai propri diktat.
L’obiettivo dei comunisti cinesi è la sinizzazione (o sinicizzazione) della Chiesa cattolica, la quale sarebbe sottomessa al regime.
Fin dalla guerra civile (1946-1949) i comunisti cinesi sono stati ostili alla Chiesa cattolica. L’abbazia trappista di Nostra Signora della Consolazione di Yangjiaping fu data alle fiamme. Le università e le scuole cattoliche furono statalizzate. Il 5 settembre 1951 fu espulso il nunzio apostolico Antonio Riberi, che prima si rifugiò ad Hong Kong e poi andò a Taiwan. Il 2 agosto 1957 nacque l’Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi, una sorta di “Chiesa ufficiale” sotto il controllo dello Stato e staccata di fatto da Roma.
Questa “Chiesa” fu contrapposta alla “Chiesa clandestina”, che invece rimase fedele alla Santa Sede. Quest’ultima ha subito (e tuttora subisce) aspre persecuzioni da parte del regime comunista. Prima dell’accordo, i vescovi ordinati dall’Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi non avevano alcun riconoscimento dalla Santa Sede. Con questo accordo, i vescovi ordinati dall’Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi potranno avere l’approvazione della Santa Sede. Ed ecco dove sta il problema.
Questi vescovi saranno leali al Papa o al regime comunista cinese? Stiamo parlando di un regime totalitario, che vuole mettere bocca anche nelle questioni religiose. Se il Papa prendesse delle decisioni in materia di fede ed il regime comunista fosse contrario, a chi sarebbero leali questi vescovi?
La Chiesa si fonda anche sull’obbedienza. Come dice il Vangelo, non si possono servire due padroni. Anche se confermati dalla Santa Sede, questi vescovi potrebbero non obbedire al Papa, viste le condizioni prima menzionate.
Dunque, cosa accadrebbe se si verificasse una situazione del genere? Il Papa li scomunicherebbe? Il regime comunista cinese potrebbe vederlo come un atto di ostilità e perseguitare i cristiani. Il Papa lascerebbe correre? Sarebbe un atto di debolezza della Santa Sede.
Certo, come cittadini i vescovi debbono rispettare le leggi dello Stato in cui risiedono (salvo nei casi in cui la legge fosse ingiusta, come scrisse Sant’Agostino), ma come presuli della Chiesa cattolica essi debbono obbedire al Papa. Il rischio è che il regime comunista cinese faccia passare questo accordo per una legittimazione di ciò che sta facendo ai danni della Chiesa e della religione cristiana.