“Equiparazione degli Italiani all’estero con gli Italiani in patria per quanto riguarda l’IMU sulla prima casa nel comune di iscrizione AIRE. Questa è la mia Proposta di Legge num. C1400 che ho presentato per far in modo che la prima casa di noi Italiani all’estero possa essere soggetta alla stessa tassazione della prima casa degli Italiani residenti in Italia, per mantenere forte il legame tra la Comunità Italiana all’estero e la Madrepatria”. Lo annuncia in una nota l’On. Simone Billi, deputato della Lega eletto nella ripartizione estera Europa.
Abolire l’Imu per gli italiani all’estero “è importante anche per evitare che il legame degli emigrati con l’Italia si spezzi e divenga difficile un futuro rimpatrio”.
“Questa equiparazione – prosegue Billi – è altresì necessaria per sostenere economicamente molti territori in Italia, che durante l’inverno si spopolano e si ripopolano solo durante il periodo estivo, con una grossa spinta per l’economia locale.
Sto lavorando a questo tema già da parecchi anni, chi mi segue lo sa. Nel 2022 sono riuscito, come Lega, a bloccare la riforma del catasto sul valore di mercato dell’immobile, che avrebbe comportato un aumento vertiginoso dell’IMU.
Questa riforma del catasto era già stata votata nella Delega Fiscale dal PD, 5 Stelle, Italia Viva e LeU in Commissione Finanze.
Nel 2020, durante la pandemia, lottai per cercare di mantenere l’esenzione almeno per i pensionati italiani residenti all’estero ma, purtroppo, il governo giallo-rosso, del PD e dei 5 Stelle, in carica allora, tolse questa esenzione”.
“Nel 2018, appena eletto, presentai una interrogazione per far chiarezza su quante fossero le prime abitazioni di proprietà di cittadini italiani all’estero, per far capire bene il problema”, conclude il deputato del Carroccio.