Le forze d’opposizione continuano a cercare di unirsi ma il Campo largo non nasce. Secondo i sondaggi, il Campo largo non piace a molti degli stessi elettori del centrosinistra. Partiti come Italia Viva e Azione non piacciono al centrosinistra.
Deve essere ricordato che quei partiti governano anche col centrodestra in certe zone. Basta pensare, per esempio, alla Basilicata, dove il partito di Carlo Calenda e quello di Matteo Renzi sostengono l’attuale presidente di centrodestra Vito Bardi. A Genova e Palermo, Italia Viva governa col centrodestra. Dunque, se Renzi decidesse di spostarsi a sinistra, Italia Viva dovrebbe uscire da quelle giunte di centrodestra, facendole cadere?
Questa domanda è lecita.
In Piemonte, Azione governa col presidente di centrodestra Alberto Cirio mentre Italia Viva è all’opposizione. Con un centro così “fluido” il panorama politico non è molto chiaro.
Inoltre, vi è la competizione tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Di conseguenza, il Campo largo sembra più un campo minato.
Il problema si dovrebbe porre se il “Campo largo” andasse al governo. I vari attori sarebbero in lite tra loro e non si governerebbe. Vincere eventuali elezioni è una cosa e governare è ben altra faccenda.
In pratica, i partiti del “Campo largo” vincerebbero le elezioni per poi litigare il giorno dopo. Sarebbe un disastro per l’Italia. Non si fa politica contro qualcuno ma per portare avanti un progetto politico. I partiti del centrosinistra lo avranno capito? Dubitare è lecito, visto l’andazzo.