Giovedì 4 aprile prenderà il via, nella scuole di Siena, la terza edizione del Festival dell’Italiano e delle Lingue d’Italia. L’iniziativa è organizzata e voluta dall’Università per Stranieri, il Festival è diretto da Massimo Arcangeli.
“La neolingua – scrive il Tirreno – è una diffusa trascuratezza dell’espressione, del linguaggio, che stride bruscamente con l’Italia ammirata e studiata all’estero come “superpotenza” culturale. Per i suoi autori classici, la sua arte. Per l’opera lirica italiana. Che è ormai una forma di spettacolo amatissima ovunque”.
La prima giornata del Festival sarà dedicata ai laboratori di scrittura con gli studenti. Soprattutto per la scrittura noir. “Laboratori che saranno ripetuti anche il secondo giorno del Festival, il 5 aprile, con particolare attenzione all’uso della punteggiatura. Che è come la pausa musicale”.
“Il pomeriggio del secondo giorno, invece, sarà dedicato (dalle 15 in poi) ai saluti e agli interventi ufficiali. Il sindaco, i rettori, il Miur”.
“Poi le questioni. Lo studioso Alessandro Masi parlerà dell’italiano fuori d’Italia. Una realtà in crescita continua. Non solo per l’interesse universale nei confronti della cultura italiana. Ma anche a causa della “nuova emigrazione” italiana degli ultimi dieci-quindici anni (al ritmo di almeno 100.000 persone all’anno di media). Una nuova emigrazione colta che vuole comunque restare legata al suo sostrato profondo”.
7 aprile, ultimo giorno del Festival: si chiude con una giornata dedicata alle “Traduzioni creative, fra lingue e dialetto”.