Lo spettro della Prima Repubblica aleggia sul cielo di Roma. L’onestà al quadrato tanto decantata dal Movimento 5 Stelle perde credibilità, immersa com’è in un mare di bugie e di sotterfugi. Dilaniata dalle correnti interne, la giunta Raggi perde i pezzi e i grillini si chiudono a riccio all’interno della loro setta. Fino a quando Di Maio e Di Battista potranno evocare il complotto dei cosiddetti poteri forti nascondendo ai simpatizzanti e ai supporter del web che proprio la Raggi ha le mani nella marmellata?
Certo, la prova di governo su Roma non è priva di pericoli e di fenomeni di malcostume che possono sfuggire agli occhi di una giovane probabilmente tanto inesperta quanto pretenziosa e sicura di sé. E’ vero che gli innesti tra politica e malaffare a Roma non sono facili da smantellare, ma se il nuovo corso della trasparenza annunciato pomposamente ai cittadini comincia a mostrarsi fragile e poroso allo scambio di interessi anche nel "raggio magico" che circonda la sindaca, la via della penitenza diventa la sola strada possibile. Pizzarotti gongola e Roberto Fico si eclissa.
Dinanzi alla caduta delle stelle, c’è da spaventarsi per quello che potrebbe succede a livello nazionale, con i sondaggi che paventano una loro vittoria alle prossime elezioni politiche.
Se prima era un limite invalicabile, quello di essere indagato o avere le mani in pasta, oggi questo limite si sposta secondo convenienza e gli onesti esponenti pentastellati si affannano ad attribuire tutte le colpe alla macchina del fango di berlusconiana memoria. Corsi e ricorsi storici, altro che nuovi!
Persino il Fatto Quotidiano, da sempre vicino alle posizioni del movimento, ha mosso critiche al M5S. Cinque dimissioni una dopo l’altra attirano certamente l’attenzione dei media. E i casi Muraro e De Dominicis pesano come macigni sulla fiducia conquistata nelle piazze reali e virtuali dal Grillo parlante paladino dell’anticasta e dello streaming a garanzia di verità.
I militanti che hanno creduto alla fine degli stipendi di lusso per gli incarichi pubblici si sono visti schiaffati in faccia dalla Raggi aumenti di tipo amicale nonchè una retribuzione da 200mila euro l’anno per la scelta di un’assessora magistrato niente affatto disposta a rinunciare alla benché minima riduzione degli emolumenti previsti in magistratura.
Sui social i grillini puri e duri vengono fuori ormai come pokemon. Pronti a replicare e a smentire qualsiasi post critico nei confronti del movimento o dei suoi esponenti politici. Nemmeno li pagassero. Nel programma "In onda" su La7 abbiamo sentito il filosofo Galimberti affermare che il M5S è come Scientology, una setta composta da fanatici a cui un comico, con l’aiuto di un blog, ha fatto il lavaggio del cervello. Nel nostro piccolo, lo pensavamo da tempo anche noi. E ci capita anche di rammentare la lezione che George Orwell ha voluto lasciare all’umanità con il suo romanzo "La fattoria degli animali", che tutti dovremmo riscoprire. La sintetizziamo nel confronto tra il messaggio iniziale e quello finale dell’esperimento messo in atto nella fattoria: "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri". Chi ha orecchie per intendere intenda. Chissà quanto ci metterà Virginia Raggi ad affossare se stessa. Forse meno di Marino.
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