I giornali hanno dato notizia nei giorni scorsi di un pranzo a casa di Daniela Santanchè con Marine Le Pen, Geert Wilders, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Alcuni cosiddetti opinionisti hanno parlato di dissidi interni a Forza Italia. "Finita la convention di Milano, i leader euroscettici si ritrovano a casa della deputata di Forza Italia. La mancanza di Berlusconi e Gelmini rivela la spaccatura fra gli azzurri", si legge ad esempio sul "Corriere della Sera". Altri hanno visto una congiura di Salvini e Meloni contro il Cavaliere e i candidati da lui indicati per Roma, Milano e Napoli.
A parte il fatto che nessuno, tranne gli invitati all’incontro, è davvero in grado di dire se Berlusconi c’era o meno. E secondo quanto appreso da ItaliaChiamaItalia, in realtà il Cav era presente. Comunque, è da un po’ di tempo che la stampa gioca con le illazioni su golpe interni ed esterni al partito di Berlusconi. Soprattutto da quando il legame con la destra è diventato più stretto e promette battaglie sul campo. In realtà il Cavaliere è convinto da sempre che soltanto uniti si vince e non guarda per il sottile ai dettagli o agli incontri cosiddetti segreti, che poi tanto segreti non sono. Come si può pensare che la Santanchè, personalmente legata a doppio filo a tutto ciò che ruota intorno a Silvio, possa aver ordito una trama oscura per defenestrarlo? E possiamo pensare che Sallusti candidato a Milano non sarebbe gradito al Cavaliere? Certamente durante il pranzo si sarà discusso liberamente di candidature con il proposito di informare il leader riconosciuto a tempo debito, con le idee più chiare da far vagliare.
Ne sa qualcosa Gian Luigi Ferretti, che del pranzo è stato l’organizzatore, e avrà persino trovato il modo di inserire tra i temi trattati quelli specifici degli italiani all’estero. Con il suo lunghissimo e costante impegno per gli italiani nel mondo, oltretutto proprio l’indomani dell’ufficializzazione della sua nomina al CGIE, avrà conversato amabilmente con i leader del centrodestra di emigrazione, di elezioni all’estero e relative strategie. Noi ne siamo convinti.
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