La 95esima edizione di Pitti Uomo ha preso il via oggi a Firenze. Raffaello Napoleone, l’amministrazione delegato di Pitti Immagine, al Corriere Fiorentino spiega: “I dati economici parlano di una crescita complessiva del mercato piuttosto bassa, pari all’1,5 per cento, perché nella seconda parte dell’anno c’ è stata una frenata di un certo rilievo (a metà anno eravamo a un + 5,5 per cento). E in questa flessione concorrono vari fattori, non ultimo il fatto che il freddo è arrivato ora e che l’invernale è stato venduto meno, prova ne sia che sono in flessione anche Paesi come Austria e Belgio”.
Certamente, sottolinea Napoleone, “va analizzata tutta la situazione macro-economica. C’ è la questione Brexit – a Londra sono stati chiusi 2.500 negozi a fronte dell’apertura di 1.000 – c’ è la previsione del Pil italiano fatta dalla Commissione Europea e dal Fondo monetario che si aggira sull’ 1 per cento massimo 1,2, dunque non altissima. Ci sono i nostri rapporti altalenanti con l’Unione Europea”. Insomma, non tutto è rose e fiori.
In ogni caso il bilancio è positivo e la squadra Pitti lavora su più fronti: “Intanto – dice il presidente Claudio Marenzi – sganciandoci sempre di più da un prodotto solo nazionale, portando dall’estero il maggior numero possibile di buyers e di espositori. Perché dobbiamo parlare con un mondo globale”.