L’8 agosto 2009 ebbi l’onore di accompagnare l’allora presidente della Camera Gianfranco Fini durante la sua missione in Belgio, per commemorare la tragedia di Marcinelle, nella quale morirono 262 persone: di queste, 136 erano cittadini italiani. Quella fu anche l’ultima volta dello storico ministro degli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, a Marcinelle.
Inutile dire che oggi, a distanza di anni, ricordo con somma emozione quella giornata. Prendemmo il volo di Stato insieme a Fini, Tremaglia ed altri eletti all’estero.
Arrivati a destinazione, ci accolse l’allora ambasciatore d’Italia in Belgio. Le celebrazioni iniziarono subito dopo.
Di tutto, ricordo in particolare l’aria che si respirava, quell’atmosfera che si avverte solo durante questo tipo di eventi; la grande disponibilità di Fini, sia con le persone presenti sia con la stampa; le parole pronunciate da Tremaglia durante il suo intervento.
Proprio con quelle parole desidero ricordare qui la tragedia di Marcinelle, in memoria dei nostri connazionali che quel giorno hanno perso la vita. E per ricordare che uno Stato degno di tale nome non ti costringe a partire, ma crea le condizioni affinché tu possa trovare il tuo futuro qui, nel Paese che ti ha visto nascere, in cui hai studiato, nel quale sei cresciuto.
Consiglio a tutti, giovani e meno giovani, un’esperienza oltre confine: ma deve essere una libera scelta, non l’unica strada possibile per provare a conquistare il futuro e un po’ di felicità.