Si stima che siano oltre 7 milioni gli italiani in situazione di sovraindebitamento, con più di 1 famiglia su 4 (25,3%) a rischio di povertà assoluta. Dati che potrebbero essere molto inferiori rispetto a quelli ufficiali, perché basati sulle ultime rilevazioni degli organi ufficiali, nel 2020, e sappiamo che da allora la crisi economica portata dal covid19 ha peggiorato sensibilmente il quadro generale.
Basta guardare il dato della povertà relativa, che nel 2021 interessa l’11,1% del totale delle famiglie nel nostro Paese e il 14,8% degli individui singoli, con un picco del 32,2% in Puglia. Nessuno è immune dal rischio di sovraindebitamento, ed è assolutamente necessario diffondere una maggiore e migliore educazione finanziaria tra i cittadini. È questo l’aspetto principale che emerge dal Rapporto nazionale sul sovraindebitamento, stilato dall’Ufficio studi dell’Associazione Liberi dal debito, in collaborazione con Legge3.it, e presentato oggi in Vaticano.
Papa Francesco aveva detto in una recente omelia “se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune, le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate, l’economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita”.
“DECOCTOR ERGO FRAUDATOR, cioè, debitore, quindi truffatore. In questo modo nel 1300il giurista Baldo degli Ubaldi apostrofava chi non riusciva a saldare i propri debiti. Una concezione che, per fortuna nel corso dei secoli è mutata profondamente, raggiungendo un punto di svolta nel 2012, con la Legge 3/2012, nota come legge salva suicidi. – Ha detto Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta privati e imprese ad uscire dal sovraindebitamento – Oggi sappiamo che molte persone contraggono debiti perché non sanno gestire il proprio denaro, agiscono con leggerezza, magari hanno una visione del futuro troppo imprudente ed infantile, e questo li porta a fare scelte sbagliate. Questo è un tema che mi sta molto a cuore e che ho affrontato in maniera approfondita nel libro “Educazione Finanziaria” che proprio l’Associazione Liberi dal Debito distribuisce”.
La legge 3/2012 e il successivo Codice della crisi d’Impresa e dell’insolvenza nascono con lo scopo di porre fine al problema dell’eccessivo indebitamento che, dopo la crisi del 2009, ha travolto il nostro paese con conseguenze tragiche. Due provvedimenti normativi pensati proprio per chi, sebbene in buona fede e senza voler truffare il prossimo, si è ritrovato in un vortice fatto di debiti ed interessi, con gli usurai sempre lì, pronti ad approfittarne.
Strumenti legali che consentono lo stralcio di una parte del debito per chi rispetta determinate caratteristiche (quindi, non certo per i furbetti), consentendo di ripartire da zero e pulito, dei quali, però, come ribadito nel corso dell’evento di presentazione del Rapporto nazionale sul sovraindebitamento, non si è mai parlato abbastanza, e che continuano ancora oggi ad essere sconosciuti a moltissime persone.
“Purtroppo, se non si posseggono le giuste conoscenze, è facile fare scelte sbagliate, magari anche un po’ superficiali sulla spinta del momento, dicendo che poi ci si penserà in futuro a come sistemare le cose. Faccio un esempio pratico legato alle ferie estive. – dichiara Jimmy Greselin, Presidente Associazione Liberi dal Debito – Si parla di almeno 35 milioni di persone che si sono concessi una vacanza la scorsa estate. Dati alla mano, però, il 37% dei nostri connazionali ha un reddito tale che non permetterebbe di fare neanche 1 settimana all’anno. Pur di non rinunciare al viaggio, però, sempre più persone ricorrono ad un prestito, senza tenere troppo in considerazione che quei soldi poi andranno restituiti con tanto di interessi. Ecco, così inizia il sovraindebitamento”.
“Viviamo in un momento storico in cui saper gestire il denaro è fondamentale. Il 23,2% delle famiglie in Italia arriva a fine mese con difficoltà o grande difficoltà, questo significa che migliaia di persone ogni mese devono scegliere se fare la spesa o pagare le bollette. La povertà energetica era già molto diffusa nel nostro paese, con l’8,8% delle famiglie che non era in grado di riscaldare adeguatamente la propria casa. E cosa succederà quest’anno, con i terribili rincari dei prezzi di luce e gas?” conclude Greselin.
Al convegno sono inoltre intervenuti il dott. Andrea Maria Mazzaro – Presidente FederProfessional, l’Avv. Maria Visone – Responsabile area legale dell’Osservatorio Violenza e Suicidio, Davide Ippolito – Reputation Research, Anselmo Toamino – Poliziotto, che ha portato la sua testimonianza diretta insieme a Gianluca Angius – Imprenditore. Ha portato il suo saluto Roberto Grandis – Responsabile per l’Italia di SWYCH.