Festival del Carciofo Romano. Una rassegna gastronomica da non perdere, promossa da Confesercenti Roma e Lazio, che si svolgerà nella capitale il 6, 7 e 8 aprile. Una tre giorni dedicata a rilanciare l’attenzione sul prezioso ortaggio, molto amato dai romani.
Nel cuore della città eterna, in via del Portico d’Ottavia, si potrà partecipare a una manifestazione che unisce il settore agroalimentare e quello della ristorazione. Saranno disponibili una serie di menù originali e preparati per l’occasione, per assaporare e degustare il carciofo secondo le ricette tradizionali e quelle fusion.
Il carciofo rappresenta anche il simbolo della tavola romana, è un prodotto molto ambito e richiesto nel Lazio. Fra i piatti più famosi e conosciuti in tutto il mondo ci sono il carciofo alla romana e alla giudìa. Hanno un’origine molto antica, vengono citati anche in ricettari del XVI secolo.
La ricetta originale consiste fondamentalmente in una frittura di carciofi. E’ necessario usare i cimaroli, i migliori della varietà “romanesco” coltivati fra Ladispoli e Civitavecchia; sono tondi, particolarmente teneri e privi di spine. Una volta cotti possono essere consumati integralmente senza scartare niente. Inoltre si può contare su un’infinita varietà di ricette: flan di carciofi, farfalle ai carciofi, crostini alla crema di carciofi, abbacchio con patate e carciofi alla romana e molto altro ancora. Una ricetta semplice da realizzare, anche in casa?
Il carciofo alla pizzaiola. Si tagliano a fettine sottili carciofi e cipolle, si dispongono in una ciotola e vi si aggiungono pomodori pelati sminuzzati, conditi con olio extravergine, sale, pepe e origano. Si mescola, si amalgama il tutto e si dispone in una pirofila, facendo cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti, fino a quando carciofi e cipolle non saranno morbidi e cotti. In questa manifestazione la parola d’ordine è valorizzare i prodotti del territorio, la loro qualità, oltre alla professionalità degli operatori del settore. Stiamo parlando di un piatto conosciuto in tutto il mondo, che attira un grande numero di turisti che vengono apposta da ogni luogo per degustare l’ottimo sapore. Si tratta anche di una maniera per continuare a tenere viva la nostra tradizione culinaria.