Oggi compio 36 anni. Statisticamente, non sono più giovane, se è vero come è vero che secondo i parametri occupazionali sono considerati giovani i ragazzi dai 18 ai 35 anni. Addio, amata gioventù, andata per sempre. Nostalgie e bilanci sono immancabili ad ogni compleanno, e chi raggiunge questo traguardo dei 36 anni potendo mettere in conto qualche successo personale è comunque da ritenersi fortunato. Ho vissuto fino ad oggi una vita pienissima, fatta di tante vite, in Italia e in giro per il mondo. Mi sono cimentato in mestieri tra i più disparati, ho percorso molte strade diverse, creato differenti progetti, da una piccola impresa nella Repubblica Dominicana, al quotidiano online dedicato in particolare agli italiani nel mondo.
ItaliaChiamaItalia ha preso vita quando avevo 28 anni. Otto anni fa. Il tempo vola. Non è stato facile, ma passo dopo passo il nostro quotidiano online è diventato un punto di riferimento per migliaia di italiani, residenti nello Stivale e fuori dai confini nazionali. Da quando è online, ItaliaChiamaItalia è stato visitato da oltre 20 milioni di persone. Vi rendete conto? Numeri da capogiro, che ci riempiono di orgoglio e soddisfazione.
Personalmente, fra alti e bassi, fra salti, tuffi e capriole, sono riuscito a trovare sempre il modo di dare ossigeno alla mia, alla nostra creatura. Qualche volta siamo andati a sbattere la testa contro il muro di fronte alle difficoltà, ma con la mia squadra siamo riusciti sempre a trovare una via d’uscita. Ed io me la sono sempre cavata, in rebus adversis et in rebus secundis. Senza diventare ricco, ma avendo avuto in qualche modo la possibilità, in questi anni, di pagare le spese del giornale, e di portare sempre in tavola il mio pane quotidiano fatto di giornali, libri, musica, cinema, amici; nonché di permettermi qualche sporadico ma corroborante optional della serie weekend a Londra, Parigi, Mosca: per me e per mia moglie, senza dovere chiedere nulla ai miei genitori, a mio padre – al quale da anni ormai non chiedo nemmeno un soldo, nè lo vorrò mai fare – o a mia madre, che già sopravvive con la sua piccola pensione e di tutto ha bisogno meno di un figlio che le ciucci risorse.
36 anni, la vita è bella. Anche per chi, come me, non ha mai avuto un lavoro vero – inteso nel senso tradizionale, con busta paga e tutto il resto -, ma che forse non l’ha mai nemmeno voluto. Perchè ha sempre voluto essere padrone di se stesso. I miei 36 anni li ho vissuti tutti all’insegna della libertà, nessuno escluso. Libertà di decidere i miei spazi, di gestire il mio tempo libero, di godermi la mia qualità di vita, che è altissima solo per il fatto che non ho nessuno che mi dica cosa debba fare, cosa possa o non possa dire. La mia libertà non la cambierei neppure per tutto l’oro del mondo. Non sogno la Ferrari, ma di potere continuare a fare ciò che mi piace, avendo la possibilità di guadagnare quel che mi basta a vivere sereno. Questo, non perchè io non sia ambizioso, anzi. Forse lo sono anche troppo, su certi traguardi. Ma nella mia "giovane" vita, ho imparato – a mie spese – che libertà e serenità sono conquiste senza prezzo, impagabili, preziosissime, a cui non intendo rinunciare mai.
Oggi compio 36 anni. Auguri Ricky: benvenuto nel mondo degli adulti, anche se tu resterai sempre un po’ bambino.
Discussione su questo articolo