“Voglio liberare l’Italia da tutti gli estremisti, non vorrei che qualcuno fosse monodirezionale in Germania o in Italia. E’ evidente che l’Olocausto sia stato il più grande crimine contro l’umanità”. Parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa al commissariato di polizia a Corleone, in Sicilia, dove ha inaugurato la nuova sede del commissariato di polizia.
“Voglio rassicurare – ha aggiunto il vicepremier leghista – che non torneranno ne’ fascismo, ne’ comunismo e ne’ nazismo. Vorrei che questo 25 aprile fosse la giornata della memoria, dell’unione, del rispetto e della pacificazione nel nome dell’Italia che verrà”. “L’antifascismo è un valore fondante della Repubblica”, ha aggiunto Salvini in conferenza stampa.
Ieri, in un incontro della Lega, a Bergamo, Salvini ha detto: “Il Paese non l’hanno liberato solo i comunisti, è festa di tutti”.
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Attacca Matteo Renzi: “Il 25 aprile è per l’Italia il compleanno della libertà. È un simbolo per tutti. E i simboli servono a tenere insieme una comunità, un popolo, un Paese. In questo clima, invece, la Lega di Matteo Salvini – scrive il senatore Pd su La Nazione – ha scelto di aprire una polemica anche sul 25 aprile. Il ministro dell’Interno, che dovrebbe preoccuparsi della sicurezza di tutti ha aperto così un nuovo fronte di divisione, di litigio, di frattura. Davvero lo 0,1% in più nei sondaggi, recuperato strizzando l’occhio ai nostalgici della destra estrema, può valere lo scontro anche su ciò che dovrebbe unire tutti come il 25 aprile?”.
“Tra la foto con un mitra e la polemica sulla Liberazione sembra che Salvini voglia alimentare la tensione in Italia, quando lo paghiamo esattamente per il contrario: per tenere il clima tranquillo, questo sarebbe infatti il compito del ministro dell’Interno”, aggiunge Renzi, “e dire che dieci anni fa Silvio Berlusconi – premier e capo del centrodestra – tenne un bel discorso sulla Liberazione a Onna, in Abruzzo. La Liberazione come festa condivisa. Dieci anni dopo la destra sembra tornare indietro, inseguendo Salvini e obbedendogli”.
Sul 25 aprile interviene anche il presidente della Camera, Roberto Fico: “Ognuno decide ciò che fa delle sue giornate, a Salvini non ho niente da rispondere. Dico solo che la lotta alla mafia si fa ogni giorno, il 25 aprile si festeggia il 25 aprile”. “Non c’è alcuna sfida tra la lotta alla mafia e la festa della liberazione – ha aggiunto Fico – sono due cose che non possono essere messe sullo stesso piano. Noi siamo venuti qui perché il 25 aprile va ricordato. La lotta alla mafia è un cancro dal quale ci dobbiamo liberare e dobbiamo essere tutti uniti per farlo”.
Luigi Di Maio, vicepremier M5S e ministro del Lavoro: “Mettiamo da parte le polemiche. Il 25 Aprile e’ una Festa nazionale che deve unire e non dividere”. “Questa giornata – ha insistito Di Maio – divide chi non la vuole festeggiare. Non solo va festeggiata, ma al di là dei colori politici, bisogna fare in modo di onorare che chi ci ha portato fin qui, chi ci ha liberato, possa venire onorato da un governo che può realizzare ancora tante cose”.
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della visita al sacrario delle Fosse Ardeatine, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il ministro dell’interno Matteo Salvini sbaglia a non festeggiare il 25 aprile, ha detto: “Anche se questo e’ un luogo di dolore, oggi e’ un giorno di festa, non facciamo polemiche”. Dopo la deposizione di una corona, il premier assieme alla sindaca di Roma, Virginia Raggi e alla ministra della Difesa Elisabetta Trenta, si è intrattenuto in una lunga visita del sacrario.