Il 25 aprile si rinnova come simbolo di libertà ormai da settantuno anni, ma mai come questa volta il suo richiamo di democrazia è così intenso e ampio. Sono settant’anni, infatti, che le donne per la prima volta in Italia hanno potuto votare facendo un passo decisivo verso quella parità di diritti che la Costituzione a distanza di poco avrebbe affermato e riconosciuto con pienezza.
Sono settant’anni anche dalla scelta che gli italiani, appena usciti da un ventennio di dittatura, furono chiamati a compiere tra Monarchia e Repubblica.
Una Repubblica nata, dunque, dalla libertà e dall’uguaglianza tra cittadini, vincolo di solidarietà tra gli uomini e di dignità da realizzare attraverso il lavoro.
Tutta la nostra vita democratica è racchiusa in queste coordinate. Ancora e sempre rivolgiamo un nostro pensiero di gratitudine a chi ha lottato e spesso ha sacrificato la sua stessa vita per la libertà e il bene comune.
Assumiamo l’universale messaggio che il 25 aprile ogni anno ci trasmette per rinnovare il nostro impegno di libertà contro chi oggi con la violenza attenta alla vita di gente inerme e con la sopraffazione vuole soffocare la libertà e la democrazia.
Essere fedeli alla Liberazione significa anche essere solidali con i migranti del mondo che perdono tutto con la speranza di riguadagnare un’esistenza normale. Significa volgere ogni giorno lo sguardo verso gli ultimi e cercare di costruire le condizioni perché ognuno abbia un lavoro e una dignità.
Buona Liberazione a tutti.
*deputato Pd eletto all’estero, residente in Australia
Discussione su questo articolo