Ci sono ricorrenze che, per il loro significato, contano più d’altre. Soprattutto se commemorano il trionfo della Libertà e della Democrazia. Ne citiamo una che sarà degnamente onorata nella Penisola.
Il 25 aprile 1945, alle ore 8, il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) comunicava, via radio, la Liberazione d’Italia dal giogo nazi/fascista.
Dall’anno successivo, il giorno dell’evento fu proclamato Festa Nazionale. Sono trascorsi settantadue anni dalla Liberazione e la Penisola è andata avanti nel suo percorso di Paese democratico inserito, a pieno titolo, in un’Europa che, da teatro di guerra, s’è trasformata in Unione di Paesi con finalità comunitarie e di comuni destini.
Gli artefici della Liberazione sono rimasti in pochi. Gli anni sono passati, inesorabili, e con loro anche le vite di chi rischiò la propria in nome della Democrazia e di una Pace legittima.
Tuttavia, il 25 aprile è, e rimarrà, una ricorrenza da commemorare tra le date più importanti di questa nostra Repubblica che, pur con i tanti suoi problemi, intende onorare la ricorrenza e ricordare i caduti per la Democrazia e la Libertà.
Anche noi, con queste poche righe, intendiamo commemorare una data che è stata il punto di partenza di tante vicende che ci hanno accompagnato per settantadue anni e che sono state di stimolo innovatore almeno per tre generazioni.
Il 25 aprile 1945 resta una data miliare della storia d’Italia, ma anche d’Europa. La rammentiamo come il primo giorno d’eventi che hanno determinato un innegabile cambiamento per il Paese. Mutamento che, dopo tanti anni, ancora continua.
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