I fischi da un lato; gli applausi dall’altro; i comuni richiami all’importanza della memoria. La celebrazione del 67esimo anniversario della Liberazione e’ andato in scena cosi’ a Milano, tra ovazioni e contestazioni, quasi come da tradizione. Appuntamento alle 14.30 in Porta Venezia per la partenza del corteo aperto dai Gonfaloni delle Istituzioni locali. Arriva il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che nel corso del corteo si fermera’ a salutare i lavoratori che hanno manifestato oggi di fronte ai negozi contro l’apertura nel giorno festivo; arriva anche il presidente della Provincia, Guido Podesta’, del Pdl, e raccoglie i fischi annunciati e puntualmente arrivati. Il corteo scivola composto per il centro della citta’: le principali voci della resistenza e di chi oggi ne rivendica l’eredita’ ci sono tutte, dall’Anpi alla Brigata ebraica, dal Pd alla Cgil. Arrivo fissato in piazza Duomo dove dal palco allestito per l’occasione, le autorita’ presenti hanno preso la parola.
Podesta’ e’ stato ancora accolto dai fischi, ma non ha rinunciato a parlare alla piazza ricordando il dovere "non solo di mantenere viva la memoria", ma anche "di rendere l’ormai consolidata conquista della liberta’ uno stimolo indispensabile per raccogliere le sfide del presente.
In primo luogo la difficile congiuntura economica e la conseguente perdita di occupazione, che rischia di degenerare in crisi sociale allargata". Dopo di lui, anche l’assessore regionale alla casa del Pdl, Domenico Zambetti, ha dovuto fare i conti con i fischi dela piazza; applausi, invece, per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e per Susanna Camusso: il primo ha ricordato come l’anno scorso si fosse "manifestata la voglia di cambiamento", mentre oggi "il cambiamento e’ iniziato". "Oggi – ha detto – e’ tempo di una nuova liberazione, di una rivoluzione morale. Siamo qui per dire che quella lotta non e’ terminata, piu’ il tempo passa e piu’ abbiamo il bisogno e il dovere di ricordare i sacrifici di tanti per la liberta’ di tutti". Il segretario della Cgil ha messo, invece, in guardia dai "venti del negazionismo che stanno soffiando in Europa e nel nostro Paese del negazionismo. Nessuno – ha detto la Camusso – puo’ permettersi di dimenticare chi ha liberato il Paese ed e’ stato dalla parte giusta". Il pomeriggio di celebrazioni e’ stato quindi chiuso dal presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia.
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