Vola il gelato italiano nel mondo. Domenico D’Addio, co-founder e ceo di GELATO-Go, realtà nata nel 2013 che conta 25 punti vendita tra Florida e California ed uno a Hong Kong, ha spiegato: “Nell’ultimo anno abbiamo diversificato la nostra produzione inserendo una piccola linea di pasticceria e rosticceria che lavora anche con grandi catene di hotel, dove i pastry chef sono stati lasciati a casa. È stato un modo per mantenere quasi tutto il nostro personale”.
Anche Luigi Tonolli, co-fondatore di Bacio di Latte, catena nata nel 2010 che conta 130 punti vendita in Brasile, ha confermato questa strategia: “Prima della pandemia i prodotti non direttamente collegati al gelato erano pari al 5% della produzione, oggi toccano il 25%, tra torte, croissant, succhi, macedonie e milk-shake”.
Antonio Verga Falzacappa, fondatore di Sistema Gelato: “Prima della pandemia le catene di gelateria italiane nel mondo vantavano una crescita costante a doppia cifra, che nel 2020 ha subito una battuta d’arresto. Nonostante ciò, negli ultimi mesi abbiamo rilevato una ripresa tonica degli investimenti e del numero di nuove aperture. Le catene sono ottime piattaforme per lo sviluppo internazionale del business gelato e per l’approdo in mercati anche molto lontani dall’Italia. Abbiamo allo studio supporti di natura finanziaria per le catene che acquistano materie prime, arredi e packaging da fornitori italiani”.
Il 24 marzo è la Giornata Europea del Gelato Artigianale. Il gusto scelto quest’anno: il ‘Mantecado’, alla crema antica alla vaniglia, variegato con salsa di arance, decorato con scaglie di cioccolato fondente. Un gusto che celebra la tradizione gelatiera della Spagna, Paese crocevia di popoli e sapori.